Quali sono gli scenari per un architetto alla luce delle lezioni e in particolare dell’incontro con l’Architetto Furio Barzon?
Innanzitutto sarebbe bene definire cosa sia uno scenario: per scenario s’intende l’ambiente, lo sfondo in cui ha luogo un evento o un fenomeno. Si tratta dunque di capire quali siano gli spazi nei quali prende forma il lavoro dell’architetto.
Gli scenari protagonisti sono:
-IL DIGITALE, quindi i software che consentono l’utilizzo del computer nel disegno e nella progettazione (CAD);
-INTERNET, la rete, il più potente strumento di comunicazione di cui attualmente si dispone.
Due scenari che non sono da considerarsi separati ma che interagiscono strettamente tra loro.
Da una parte i CAD permettono di disegnare linee, superfici, volumi e di avere un’istantanea creazione di sezioni, assonometrie e prospettive, rendendo i tempi di elaborazione del progetto relativamente brevi. Rendono possibile anche, tramite la procedura di render, la creazione di immagini estremamente verosimili a quello che sarà il risultato finale.
Il materiale così prodotto è salvato in formato dwg e può in questo modo diventare oggetto di rielaborazioni successive ma anche di materiale di scambio attraverso la rete.
I modelli digitali permettono inoltre l’esplorazione di nuove forme e di nuove geometrie: grazie ad essi ha avuto origine la blob architecture.
Dall’altra parte INTERNET permette di accedere in tempo reale alle novità in campo architettonico e, cosa più importante, grazie alla sua evoluzione (web 2.0) permette lo scambio di file, disegni e idee, consentendo quindi una collaborazione e una comunicazione tra esperti.
L’architetto, così come ogni altro soggetto, può diventare attore di una serie di contenuti che fa circolare nelle comunità virtuali (blog, forum, chat, Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter ecc.) e rendere possibile una vera e propria cooperazione umana internazionale nel settore dell’architettura, ma non solo.
Digitale e Web 2.0 sono dunque gli scenari in cui si muove oggi l’architetto, scenari che hanno permesso una vera e propria rivoluzione dell’edilizia e la nascita di importanti piattaforme collaborative che permettono l’interazione tra i soggetti coinvolti nella progettazione e nella costruzione : committenti, designer, ingegneri, industrie di produzione, capocantieri e operai. L’architetto Furio Barzon dopo tre anni di ricerca è riuscito a dare vita ad un sistema di questo tipo incentrato su un’edilizia attenta al risparmio energetico, ai tempi di esecuzione, al risparmio economico ma anche alla manutenzione dell’edificio una volta che questo viene ultimato : il sistema si chiama Green Prefab. Viene a crearsi in questo modo una complessa ma preziosa “macchina” nell’ambito del settore delle costruzioni, che sfrutta al meglio tecnologie,competenze, modelli e business intelligence.
Si comincia dal progetto iniziale che l’architetto carica in rete (master model), l’ingegnere apporta il suo contributo perché esso risulti funzionale oltre che dal punto di vista estetico anche da quello statico. Il disegnatore può così modificare il master model di partenza dopo lo studio fatto dall’ingegnere.Dal modello 3D finale si ricavano direttamente i dati necessari per inviare l’ordine di produzione ai fabbricatori associati, questi produrranno, secondo la richiesta, un certo tipo e un certo numero di pezzi successivamente trasportati in cantiere. Si da quindi avvio alla fase di assemblaggio, monitorata dal committente in tempo reale. Una volta conclusa la costruzione, sistemi di building automation rendono possibile la manutenzione dell’edificio anche dopo che questo è stato edificato,fino al suo smantellamento.
Il progetto di Green Prefab può sembrare di difficile attuazione ma si avvale di un forte sistema di controllo. Esso sfrutta al meglio nuove tecnologie e nuovi scenari architettonici , favorendo il mercato del green building, un cambiamento che è necessario prima di tutto per la salvaguardia del nostro pianeta (molte delle risorse oggi sfruttate nell’ambito delle costruzioni non sono rinnovabili), ma anche per rendere accessibile a più persone, attraverso costi contenuti, un bene fondamentale, quello della casa.
FONTI :
http://www.apogeonline.com/webzine/2004/12/22/01/200412220101
http://www.noemalab.org/sections/ideas_survey.php?IDSurvey=37
http://www.tarch.com/forum/arch%20digitale.htm
Lezioni in classe.
Nessun commento:
Posta un commento