martedì 29 marzo 2011

Andrea Ferraro 271253

In un mondo dove i cambiamenti climatici sono sempre più frequenti e radicali, la globalizzazione è sempre più spinta, la dipendenza dai combustibili fossili è sempre più alta, l’architetto moderno deve prendere in considerazione ogni uno di questi problemi. Dato che il 35% delle risorse globali sono usate nell’ edilizia ed in tutto quello che essa comprende, l’architetto di oggi, a differenza di quello del passato, deve porsi come obbiettivo principale l’ecosostenibilità e le architetture sostenibili; in questo scenario “Green Prefab”, ovvero una piattaforma collaborativa costituita da architetti ed ingegneri, si inserisce focalizzandosi sui temi della sostenibilità, sulla domotica, sull’efficienza delle energie e sulla riduzione delle emissioni, proponendo costruzioni ecosostenibili. Questo nuovo ente è un consultorio, nel quale ogni architetto può visitare il sito internet: sono presenti molti particolari come pareti, coperture, partizioni e molti altri, tutti relazionati con schede tecniche e dettagli, i disegni bidimensionali e tridimensionali sono scaricabili e quindi inseribili nei propri progetti. Il processo può essere anche inverso: un tecnico può inviare a “Green Prefab” un proprio progetto. Il “consultorio” lo analizzerà e lo scomporrà in varie parti. Ognuna di esse farà riferimento all’abaco dei prodotti prefabbricati presenti in “Green Prefab”. Inoltre, attraverso piattaforme digitali, che sono alla base di questa associazione, possono essere richiesti rendering, test ed ingegnerizzazioni, computi metrici e prestazioni energetiche. Avendo tutti questi dati, il progetto dell’architetto diventa un “Master Model” ovvero un elaborato dal quale si può sapere ogni cosa dell’ edificio in procinto di costruzione e di come sarà all’ultimazione dei lavori, di modo che governi tutto il ciclo di vita della costruzione. La base di questa organizzazione grazie alla quale tutto è reso possibile, è l’informatica: con i software di progettazione quali per esempio Archicad e Revit, i siti web e con internet che viene utilizzato come una piattaforma collaborativa che mette in comunicazione chiunque voglia parteciparne, ogni architetto può confrontarsi con altri e ricevere suggerimenti per migliorare il suo progetto, quindi nell’era del web 2.0 e della digitalizzazione un grande aiuto per gli architetti, per l’ambiente e per l’economia è dato da “Green Prefab” che vuole abilitare una catena di produzioni costruendo edifici ecosostenibili a costi contenuti. E’ tempo di abbandonare il semplice software bidimensionale che ha avuto la funzione in passato di sostituire il tecnigrafo, le matite, i pennini e la carta.

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