venerdì 25 marzo 2011

Giorgia Cagnato 271496

Possiamo affermare con certezza che l’architetto del XXI secolo faccia riferimento a scenari totalmente differenti da quelli su cui operava l’architetto del XVI secolo.

L’architetto contemporaneo, infatti, ha il compito di soddisfare richieste diverse rispetto a quelle a cui dovevano far fronte i grandi maestri dell’architettura, per esempio Brunelleschi o Le Corbusier. Egli deve far i conti con l’avanzamento delle tecnologie, con la nascita di Internet e con la sua rapida diffusione ed evoluzione. Ma è anche fondamentale che conosca in maniera approfondita i metodi di disegno e rappresentazione digitale, e che sappia utilizzare al meglio i programmi CAD, da AutoCad ad ArchiCad, che l’informatica gli mette a disposizione. Questi infatti sono necessari per realizzare progetti che necessitano anche di strutture con forme più complesse, che vanno oltre alle semplici forme geometriche.

E’ giusto che l’architetto sia orientato, sempre più, verso un'architettura che punti all’eco-sostenibilità (Green building), la quale abbia il minor impatto possibile sull'ambiente.

Con il passare dei secoli, infatti, anche l’architettura cambia e si evolve a pari passo con l’uomo; proprio per questo motivo è ora di guardare avanti verso un nuovo tipo di produzione edilizia, che miri ad un modello di Casa passiva, che faccia uso di materiali di riciclo, naturali o artificiali, a patto che siano eco-compatibili. Le strutture eco-sostenibili riscontrano anche un grande risparmio energetico grazie all’impiego di impianti, come quelli fotovoltaici, che aiutano ad abbattere gli eccessivi costi energetici.

Purtroppo, però, le strutture dotate di questi nuovi impianti hanno costi molto elevati; una soluzione al costo eccessivo è, sicuramente, l’uso di edifici prefabbricati, idea sostenuta anche da alcuni architetti e imprese, quali Permasteelisa group, Habitech e Green Prefab. Quest’ultima, fondata da Furio Barzon, è una piattaforma digitale, sviluppatasi in tempi brevi, che si occupa del settore delle costruzioni, la quale permette a molti architetti, progettisti e prefabbricatori, di ogni parte del mondo, di collaborare insieme per la realizzazione di un progetto.

Green Prefab vuole trovare delle soluzioni che passino attraverso la rivoluzione digitale in architettura promuovendo, come precedentemente citato, la prefabbricazione, per abbattere l’alto costo delle costruzioni, e l’eco-sostenibilità, puntando ad un nuovo stile di vita basato sul riciclo e sul risparmio energetico.

Le tre rivoluzioni che quest’azienda propone sono: lo strumento “Cad”, insieme di programmi di disegno digitale, che permette la realizzazione dei progetti che possono poi essere letti da tutti i software grazie al formato ifc; “Internet” come strumento collaborativo dove è possibile lo scambio di opinioni grazie ai social network e ai blog; la “Digital Production” grazie alla quale il modello creato, utilizzando appositi software digitali, governa tutto il “ciclo di vita dell’edificio”, dalla produzione allo smantellamento. Grazie a queste tre importanti rivoluzioni è possibile la realizzazione di opere a basso costo, riducendo i tempi e, soprattutto, i consumi delle risorse non rinnovabili. Tutto ciò permette di ridurre l’inquinamento atmosferico e ambientale.

Gli scenari per un architetto contemporaneo sembrano essere, quindi, oltre ai nuovi metodi di produzione mediante la prefabbricazione, quelli che ci vengono forniti dall’informatica, dai software di disegno digitale, dall’avvento del 3D che permette di progettare in maniera più interattiva, e dal Web 2.0, che è ormai la realtà di cui facciamo parte.

Ma come sostenuto da Natalino Bonazza, prima di iniziare ad utilizzare il web, dobbiamo essere in grado di crearci una propria formazione personale e culturale maturata attraverso i libri, così da poterlo poi utilizzare al meglio come strumento di cultura digitale.

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