lunedì 28 marzo 2011

Riccardo Pasquato 271015

Scenari digitali

Integrazione e interazione degli strumenti informatici in architettura

Nel 2011 risulta ormai indubbio come la tecnologia e il mondo informatico siano diventati parte consistente della vita di ogni singolo individuo, in particolare se tale individuo esercita il mestiere dell’architetto. Il binomio informatica – architettura, infatti, viaggia insieme da oltre un decennio, tuttavia il progettista spesso utilizza gli strumenti digitali solamente per accelerare il processo lavorativo e non sfrutta tali strumenti come risorse. Dunque è importante comprendere come l’architetto possa far propria la sfera informatica per aumentare non solo la sua produttività, ma per arricchire anche il proprio bagaglio professionale. Le risorse principali alle quali può appellarsi un architetto sono: il web 2.0 e i software di modellazione grafica. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi derivanti dall’utilizzo di queste tecnologie?

A tale proposito vorrei introdurre delle tematiche sostenute anche da vari esperti del settore: Natalino Bonazza, per quanto riguarda la rete ; Furio Barzon, per ciò che concerne gli scenari digitali e i software.
I vantaggi portati dalla rete sono assolutamente indiscutibili: accesso immediato e pressoché libero alle informazioni ricercate; possibilità di condividere con il mondo intero le proprie idee e scambiare pareri a riguardo. Tuttavia, come sostiene Bonazza, la rete è un’arma potente ma che va affrontata con spirito critico e autoconsapevolezza, è necessario non rimanere vittime della sua fascinazione, altrimenti si rischia di portare internet ad una vera e propria istituzione culturale, perdendo il confronto con le altre.

Partendo da tali presupposti, Furio Barzon ha fondato Green Prefab, un laboratorio che coinvolge migliaia di architetti e che ha come scopo lo sviluppo interattivo dell’architettura attraverso la rete. L’azienda mette a disposizione agli utente dei software e dei modelli digitali prefabbricati, in tal modo l’architetto non rimane più solo nell’atto progettuale, ma può affidarsi ad altri pensieri e sfruttare altre idee in modo attivo, mantenendo comunque la propria originalità e contribuendo a sua volta allo sviluppo di altri progetti; questa è la nuova frontiera dell’architettura.

Nella mia personale visione sostengo che il futuro dell’uomo e dell’architettura sarà sempre più condizionato dall’inesorabile sviluppo della tecnologia, il progettista abbandonerà ogni forma di disegno manuale e apprendimento sui libri per condensarlo interamente in unico strumento, possa essere esso un cellulare, un pc, un tablet; io in questo vedo progresso, a volte, abbandonare le tradizioni può elevare la cultura su un altro piano.

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