venerdì 25 marzo 2011

Alessandra Sanson 269174

Gli scenari in cui si trova ad operare un architetto sono in continua evoluzione; con lo sviluppo di mezzi di comunicazione sempre più potenti ed estesi, tra i quali Internet e in particolare i social network, l’architetto si trova proiettato da una dimensione locale dell’ambiente a lui immediatamente circostante ad una globale che si estende a tutto il mondo fisico ma anche a quello virtuale della rete. Lo scenario dell’architetto di oggi è uno scenario digitale: grandi risorse a disposizione degli architetti sono in particolare gli strumenti CAD e Internet, in cui si estende sempre di più il fenomeno del Web 2.0.

I software di disegno digitale, come AutoCAD, ArchiCAD, Revit, SketchUp, identificati anche come BIM (Building Information Model) consentono ora di contenere sempre più informazioni anche sulle componenti dell’edificio, sui relativi costi, prestazioni e comportamenti strutturali di ogni componente e ciò permette di fare test ingegneristici e strutturali,calcoli sui costi, prestazioni energetiche. L'obiettivo è la digitalizzazione di tutto il processo progettuale, ovvero la digital production, il controllo di tutto il ciclo di vita dell’edificio, che permette di colmare la distanza tra progetto ed esecutivo, facendo raggiungere quindi una maggiore rapidità ed economicità all’intero processo, abbattendo i costi, gli sprechi e lunghi processi burocratici.

La rete è strumento collaborativo dove scambiare informazioni e progetti, permette l' interattività e la collaborazione favorendo l’unione delle conoscenze e quindi un maggiore sviluppo dei progetti architettonici grazie alla partecipazione di esperti dei più diversi settori e allo scambio di idee tra persone appartenenti a paesi di tutto il mondo, dà la possibilità ai vari professionisti di tenersi in contatto ovunque essi si trovino e di scambiare informazioni e progetti. Il web permette inoltre la veloce interazione tra “le parti” che si occupano della realizzazione di un progetto (colui che investe, l'architetto, il prefabbricatore e l'impresa di costruzione) ; tutto ciò avviene dunque sullo sfondo del Web 2.0 , termine con il quale si indica l'attuale stato di evoluzione di Internet, caratterizzato da un approccio attivo e non solo passivo-recettivo degli utenti nei confronti della rete, con possibilità di contribuire attivamente alle conoscenze con propri contenuti.

Oggi la figura dell’architetto si deve fare interprete di uno scenario sempre più articolato, attento ai bisogni dell’uomo e del suo pianeta, sviluppando una presa di coscienza morale nei suoi confronti; da qui deriva l'esigenza di rapportarsi in maniera intelligente con l’ambiente e di cercare di trovare delle soluzioni a quelli che oggi sono i principali problemi dell’arte del costruire: il mondo delle costruzioni oggi sfrutta circa il 35% delle risorse non rinnovabili, senza considerare l’enorme impatto ambientale che l’utilizzo di alcuni materiali ha sull’ambiente: inquinamento, riscaldamento globale e consumo energetico sono problemi all’ordine del giorno. Fondamentale è dunque diffondere una nuova sensibilità, una nuova forma di architettura che possa aiutare l’uomo ad abitare nel rispetto dell’ambiente: la Bioarchitettura. L’utilizzo di materiali eco-compatibili, riciclati e riciclabili, a basso consumo energetico deve essere oggetto di interesse e studio per gli architetti, il cui obiettivo principale sarà quello di costruire edifici che abbiano prestazioni elevate ma costi ridotti.

Le nuove tecnologie e l’attenzione all’ambiente sono i due punti fondamentali fusi all’interno del programma di Green Prefab, una piattaforma digitale collaborativa, fondata da Furio Barzon, che tenta di riunire tutte le figure professionali operanti all’interno del campo della produzione architettonica, dagli architetti ai fornitori di materiali, dalle imprese edili ai committenti. Per abbassare i costi si serve infatti di materiali prefabbricati, le cui schede tecniche sono presenti nel sito (dove le aziende produttrici possono caricare i propri materiali), e che possono essere scaricati per progettare all’interno del sito stesso, e della rete, per favorire la rapidità delle fasi del processo architettonico attraverso la collaborazione tra le varie figure professionali dei diversi settori che traggono vantaggi l’una dall’altra e dalla rete che diminuisce le distanze spaziali e temporali. E’ così possibile mettere a punto un progetto più completo e ben organizzato in ogni sua fase, facilitando così anche la scelta del cliente e il processo di costruzione. Il modello che sta sotto al trasferimento tecnologico è prefabbricazione; si fa utilizzo quindi di modelli di cui si può garantire la qualità, le prestazioni e i costi.

Si può quindi dire che Green Prefab riassuma in sé le aspettative future del lavoro dell’architetto: l’impegno sempre più rivolto verso il rispetto dell’ambiente in modo da ottenere un edificio quanto più ecosostenibile, tramite la collaborazione con altri professionisti,attraverso l’uso di software informatici avanzati, con impiego di elementi prefabbricati, e quindi più economici, ed ottimizzando l’efficienza energetica della costruzione. In particolar modo, la collaborazione e la condivisione sembrano essere il futuro della progettazione; l'architetto, proiettato in una dimensione globale, si confronta con una miriade di progetti e scenari possibili, attraverso i quali approfondisce le proprie conoscenze e crea nuove collaborazioni.

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