mercoledì 30 marzo 2011

Alberto Dal Bò 272204

Nel corso dei secoli, ogni aspetto della società si è sviluppato a seconda dei bisogni del momento e tra questi aspetti, troviamo anche l’architettura. Essa al giorno d’oggi, ha assunto un ruolo fondamentale nella nostra società e questo anche grazie alle nuove tecnologie, a loro volta in continuo cambiamento e sempre più presenti all’interno della vita degli esseri umani. L’architetto del futuro infatti, si troverà ad avere a che fare con nuove tecniche come la “nanotecnologia”, http://www.fondazionegeometri.it/pdf/2010/6003_012.pdf oggi ancora poco conosciuta, la quale permetterà di ottenere degli edifici costituiti da materiali molto più resistenti di quelli già conosciuti, creando a loro volta un diverso modo di progettare e pensare l’edilizia. Saranno tecnologie estremamente innovative le quali, oltre a preoccuparsi del recupero e dell’impiego di materiali riciclati o poveri, mirano ad esaltarne le prestazioni intervenendo nella sfera della micro-materia e della micro-dimensione. Questi nuovi elementi diventano fondamentali anche nel rispetto della natura e del nostro pianeta stesso, continuamente ed eccessivamente sfruttato. L’obbiettivo quindi è quello di sfruttare queste tecnologie in modo intelligente, ovvero pensando ad un nuovo futuro per l’ambiente che ora viene poco considerato, studiando materiali che possano assorbire lo smog diminuendo pertanto l’eccessivo inquinamento già presente al giorno d’oggi. Bisognerà aprirsi a nuove innovazioni sfruttando le risorse e le competenze già acquisite in altri settori quali la meccanica, l’automazione, l’elettronica e l’elettrotecnica , consentendo a loro volta una gestione razionale ed intelligente degli elementi architettonici. I nuovi edifici saranno tecnologicamente più avanzati e a prezzi minori perché l’obbiettivo sarà quello di portare il benessere globale ed una vivibilità migliore permettendo, allo stesso tempo, un ciclo di vita degli edifici molto più duraturo nel tempo e senza che determinati agenti atmosferici quale il terremoto possa distruggerli. A tutte queste innovazioni però non poteva di certo mancare Internet, nato già a metà degli anni novanta, grazie al quale gli architetti avranno la possibilità, come sta già iniziando Green Prefab grazie all’architetto F. Barzon, di comunicare tra loro via web da diverse parti del mondo in tempo reale, scambiandosi idee, opinioni, file ma anche collaborando con ingegneri e imprese di costruzione per l’ideazione di nuovi edifici.

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