L'uomo fin dalle origini ha cercato di relazionare se stesso con un altro individuo utilizzando dalla semplice gestualità alla complicata scrittura.
La linea che collega le persone nel XXI secolo è il mondo web, un mondo di estese dimensioni ma non infinite, anche se l'uomo ha la capacità di continuare ad allargare la rete di informazioni, definendola sempre di più e aprendo nuovi scenari.
Quella che stiamo subendo adesso è una vera e propria rivoluzione digitale, ben diversa dalla precedente versione che toccava il ricevente senza però fissarsi.
Era un informazione superficiale che non ci permetteva di rielaborarla e di darle un certo spessore per renderla propria.
Oggi il mondo web permette di interagire, di formare discussioni recependo informazioni, immagini, suoni che provengono da una nuova cultura, una cultura digitale.
I Social Network relazionano persone con interessi simili facendo interagire le loro passioni e le loro idee, i blog e le comunity aprono discussioni sui più svariati argomenti facendo intensificare la discussione verso un determinato sapere.Quindi l'autostrada dell'informazione apre nuove frontiere
ma può solo essere un filo, una linea di collegamento. Il pezzo fondamentale rimane l'uomo e la cultura, mancante di questo diventa una perdita di tempo, l'individuo non solo non assimila niente, anche se inondato di informazioni ma diventa nocivo per gli altri.
Quindi la velocità di questa rivoluzione è alterata da come si pone l'uomo davanti questo mezzo.
Natalino Bonazza docente incaricato nello Studium Generale Marcianum e nel Seminario patriarcale, nonché rettore dell’Istituto Giovanni Paolo I ritiene che :”noi abbiamo diversi passaporti in tasta” ovvero dobbiamo decidere noi se utilizzare questi passaporti per interagire con gli altri, le parole d'ordine di questa rivoluzione sono pubblicare e condividire uscendo dalla condizione di solo recettore ma anche di produttoro.
In questo modo la cultura digitale diventa la sintesi di due diverse culture quella scientifica e quella umanistica, distrugge l'antinomia aprendo uno scambio di conoscenze.
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