martedì 29 marzo 2011

Isotta Lercari 270950

A una prima analisi, lo scenario che si prefigge per un giovane che si affaccia alla carriera di architetto non è dei più rosei. Basti pensare alla profonda crisi che il mercato edilizio ha vissuto, e da cui fatica a risollevarsi, da ormai diversi anni. Statistiche hanno reso noto che , nonostante la lieve ripresa auspicata per il 2011, dal 2007 al 2010 il settore ha subito una contrazione del 20 % (Crisi dell’edilizia, Cresme: ci salveranno le riqualificazioni residenziali « 1001 casa blog gazzettino immobiliare). Strettamente legata a questa, è la crisi nel settore progettuale. Gli architetti, insieme agli avvocati, sono la categoria più colpita, con pesanti licenziamenti da parte dei più rinomati studi e perdite del 30% nel ricavo dei liberi porfessionisti (L' altro volto della crisi: avvocati e architetti sono i più colpiti). Come riuscire quindi a favorire la ripresa? La risposta arriva da una vera e propria rivoluzione digitale attuabile in architettura. Questa si avvale a diversi livelli della tecnologia del web. A partire dai software CAD, che hanno radicalmente mutato il modus operandi della fase progettuale, abbreviandone i tempi e semplificandola; e alla loro evoluzione nei software BIM, con i quali non si disegnano più piante o sezioni, ma veri e propri modelli tridimensionali (LAVORINCASA.it - PROGETTAZIONE - Software BIM). Per arrivare a un totale controllo del ciclo di costruzione e vita dell’edificio attraverso il web 2.0, dove internet è stato investito di una nuova dimensione sociale: da mera fruizione a condivisione e partecipazione (Web 2.0 - Wikipedia).Questo ha consentito infatti la nascita di organizzazioni collaborative nel web, che offrono, già oggi, un’interessante scenario per il futuro. Una di quelle che meglio rappresenta questa nuova direzione intrapresa dall’architettura è sicuramente “Green Prefab” by “Collaboratorio” (Collaboratorio. Innovators in architecture). Green Prefab è un network che tramite il filo diretto del web collega architetti, ingegneri, aziende, investitori e produttori. Tramite la libera composizione di elementi prefabbricati, si propone di rispondere alle esigenze dell’attuale mercato immobiliare che richiede case a basso impatto ambientale, economiche, ma dalla resa ottimale. Il cantiere si avvierà sempre più a diventare nient’altro che luogo di assemblaggio, e non si necessiterà nemmeno più della presenza fisica di architetti o ingegneri; sarà internet a fornite tutte le direttive necessarie! Nasce così una nuova tradizione costruttiva che con le sue potenzialità è destinata a rivoluzionare dalle radici l’intero settore edilizio, e non solo, e a risollevarlo dalla crisi grazie alla sua semplicità, economicità e al suo alto livello di prestazioni.

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