sabato 26 marzo 2011

Elena Bellomo 271318

“L’Architettura si rispecchia nel tempo, la faccia di ogni epoca si riflette nella propria Architettura; simili relazioni corrono tra tempo e Architettura quali tra mare e cielo”. Questo è ciò che affermò l’artista italiano Andrea de Chirico e che trova conferma anche settant’anni dopo, quando è cambiato il modo di vivere.

Il nostro tempo è dato da una sempre maggiore diffusione della rete e di tutto ciò che da essa deriva, dalla diminuzione dei rapporti con il mondo reale alla più semplice possibilità di comunicazione e condivisione, e l’Architettura, in quanto parte di esso, si sta sviluppando di conseguenza. Infatti, sfruttando il cosiddetto Web 2.0, sono stati creati numerosi social network per architetti (Architizer, ArchitectureLinked) che, creando un profilo personale nel quale pubblicare i propri progetti, si fanno conoscere e apprendono novità.

Il social networking, però, non è l’unico protagonista del nostro mondo, in cui si sente molto spesso parlare di gravi problemi ambientali, come l’inquinamento tossico o l’effetto serra, e della grande importanza che ha il mercato, che vorrebbe creare prodotti con prestazioni migliori ma a costi inferiori. È per rispondere a queste moderne necessità che nascono le piattaforme collaborative, come la tedesca d’origine OpenSimSim e l’italiana Green Prefab, che propongono nuovi processi progettuali e realizzativi che sfruttano i principi dell’open source e del p2p, partendo dal concetto di Web 2.0. In particolare, Green Prefab dell’architetto Furio Barzon è una piattaforma interdisciplinare che funziona grazie alla cooperazione del social networking e del disegno informatico. Con essa ci si impegna nella realizzazione di un design ecosostenibile, mediante il confronto e la collaborazione di un grande team di professionisti (architetti, ingegneri, industriali, imprenditori) che lavora per un progetto da effettuare con elementi costruttivi prefabbricati, condividendo il prodotto finale con tutti gli altri membri della community.

È in questo modo, quindi, che l’Architettura, poiché strettamente collegata al tempo in cui si sviluppa, cresce e migliora perché sa rispondere a bisogni attuali attraverso mezzi attuali.

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