Noi studenti di architettura saremo gli attori del futuro che interagiranno con il sistema all’interno di uno scenario, ossia di una sequenza specifica di azioni e interazioni. Come tutti gli attori dobbiamo studiare una parte, nonché avere un ruolo all’interno del film, che può andare dall’essere protagonista ad una semplice, ma comunque importante, comparsata. Dobbiamo quindi formarci e apprendere ogni tipo di nozione stando al passo con i tempi. Sapere cosa c’è stato prima di noi, ma saper anche interagire e collaborare all’interno del mondo digitale. Come non sarebbe più originale girare una gag comica, in bianco e nero, fatta solo di gesti, così, in architettura, non basta saper costruire, ma bisogna guardare ad un approccio che soddisfi gli interessi e i bisogni reali dell’uomo moderno attraverso profondi cambiamenti culturali. Internet, ad esempio, mentre negli anni Novanta era solo un fenomeno marginale, ora è diventato un vero e proprio sistema operativo della nostra società, una rete trasparente in cui ognuno può rendersi partecipe, e interagire in svariati modi.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=7605&ID_sezione=&sezione=. L’applicazione degli scenari digitali alle architetture è una delle tecniche più potenti per sviluppare e validare un’architettura. Gli scenari però devono guardare alla qualità, alla praticità e quindi progettare, comprendere e descrivere e infine verificare in lavoro finito. Uno scenario architetturale è quindi una descrizione chiara e completa. http://www.dia.uniroma3.it/~cabibbo/ids/pdf/as10-requisiti-e-scenari.pdf Un esempio concreto lo si può trovare nel sito di Green Prefab, in cui architetti e ingegneri interagiscono nel portale con lo scopo di creare e sviluppare sistemi nuovi per una società che guarda all’organizzazione, progettazione e standardizzazione di elementi architettonici per la realizzazione di edifici ecologico- sostenibili. http://test.greenprefab.com/ “L’architetto ha sempre agito e costruito per standard. Gli standard sono un fatto di logica, di analisi, di studio scrupoloso; si stabiliscono a partire da un problema ben posto. La sperimentazione fissa definitivamente lo standard. (Le Corbusier, Verso un’architettura, a cura di Pierluigi Cerri e Pierluigi Nicolin, Milano, Longanesi, 2010 (1923), pag 103). E’quindi ora di cambiare standard e guardare ad un’architettura del bisogno, ma soprattutto del piacere e della perfezione, perché la vita di ognuno di noi è legata all’architettura, quindi agli ambienti che ci circondano, i quali devono essere i più armoniosi e funzionali possibili. Il modo migliore per scoprire le tecniche, gli usi e le culture, non solo dell’ambiente a noi vicino, ma di tutto il mondo, è di scoprirlo in tutti i sensi, interagendo il più possibile in Internet. Noi architetti siamo spettatori nel momento in cui utilizziamo internet come strumento di guida e conoscenza, ma dobbiamo essere anche soggetti attivi nel portare i nostri pareri e progetti fin tanto magari da diventare in futuro protagonisti nel produrre pensieri e idee innovative. Il fine è quello di costruire un mondo vivibile, soddisfacendo i bisogno non solo del singolo, ma soprattutto della collettività, riuscendo a staccarsi dagli stereotipi ormai a noi fissati. La società ha bisogno di evoluzione e trasformazione della concezione di abitazione, tanto che le città dovrebbero essere, o meglio diventare, ordinate invece che caotiche. La storia ci mostra che ormai il più è stato fatto, l’abilità quindi ora sta nel restaurare ciò che è presente, e nello sfruttare al meglio le tecniche e i mezzi a disposizione, aprendo la mente verso una concezione architetturale, guardando si al bisogno, ma anche facendo in modo che sia un beneficio a portata di tutti. L’architettura del futuro non può dunque prescindere dalle nuove tecnologie, come quella fotovoltaica, eolica, e, in futuro ormai imminente, robotica. Basti pensare al celebre e profetico film “Ritorno al futuro” in cui quella robotica e digitale sono più che mai presenti in ogni edificio.
mercoledì 23 marzo 2011
Laura Catra 271184
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