giovedì 31 marzo 2011

Andrea Brufatto 271153

A partire dal secondo dopoguerra e per i 30 - 40 anni successivi, in tutto il mondo, il ruolo dell'architetto è andato via via sminuendosi in quanto ci si è preoccupati solamente di ricostruire gli edifici distrutti dal conflitto e di fornire le abitazioni necessarie ai cittadini in costante aumento, senza però dare importanza all'architettura che si veniva a creare.

Al committente non interessava il progetto dell'edificio in sé, ma bensì il profitto che poteva ottenere rivendendo l'immobile ad un prezzo maggiore di quello d'acquisto, attuando la cosiddetta speculazione edilizia.

Così facendo oggi si possono "ammirare" le orrende periferie cittadine, ossia un ammasso di condomini, sparsi in maniera del tutto casuale, attorno al centro storico della città di cui fanno parte, costruiti senza il minimo riguardo per i caratteri tipologici degli edifici già esistenti e per l'ambiente che li circonda.

Il compito che deve assumere l'architetto nel futuro, e soprattutto nel futuro più prossimo, è quindi quello di rimediare a questi errori iniziando ad esempio ad utilizzare le nuove tecnologie che gli vengono offerte.

Prima fra tutte è Green Prefab, ossia una piattaforma web collaborativa che consente di progettare e costruire edifici prefabbricati gestendo e controllando l'intero ciclo di progettazione, calcolo, collaudo, produzione, realizzazione e uso di ogni edificio in modo integrato, ponendo tra gli obiettivi principali il risparmio energetico e l'utilizzo di materiali rinnovabili. Consente inoltre di scaricare in modo del tutto gratuito i particolari costruttivi in 3D che compongono l'edificio, particolari così dettagliati da trasformare il progetto in un MasterModel.

Questo innovativo modo di fare architettura aiuterà l'architetto nella progettazione di nuovi edifici, il lavoro sarà più veloce e meno costoso.

L'architetto però dovrà comunque accertarsi che l'inserimento ambientale dell'edificio sia ottimo, non basterà infatti che si costruiscano edifici eco sostenibili, ma anzi bisognerà anche curare l'introduzione dell'edificio nel relativo contesto urbano, un accorgimento al quale, negli ultimi decenni, è stata data spesso poca rilevanza.

Sono convinto quindi che per il futuro vi siano validi scenari, come Green Prefab, dei quali l'architetto si debba servire affinchè possa raggiungere quello che, a mio avviso, è l'obiettivo principale: tornare ad immaginare il domani di tutti cercando di volerlo migliore del nostro presente.

Nessun commento:

Posta un commento