Analizzando le prospettive che si vengono a creare dall’utilizzo delle nuove tecnologie nell’ambito architettonico, si può giungere ad interessanti conclusioni. Ciò che viene subito da pensare è la possibilità di poter includere nel processo creativo tutta un’infinità di informazioni aggiuntive che senza il supporto della rete sarebbero state il frutto di un lungo insieme di passaggi. Il passo successivo è forzatamente un incremento nella possibilità di attuare “scorciatoie” in grado di abbattere tempi e costi, che impegna gli sforzi di quelli che sono gli architetti moderni, non più armati di riga e squadra, ma veri e propri tecnici del computer.
Ciò che riconosce l’estro e le capacità di un architetto non è più perciò la possibilità di creare coi materiali delle forme più o meno apprezzabili, che seguano esigenze particolari da parte del committente, ma la capacità da parte del progettista di utilizzare nel pieno delle loro possibilità i vari programmi nei quali egli si trova a lavorare.
Quello che diventa chiaro è che la figura dell’architetto viene sconvolta nelle modalità di esecuzione, perché dovendo stare al passo coi tempi egli deve poter sviluppare un progetto che possa fungere da lavoro utilizzabile su diverse piattaforme da parte dei vari attori del processo edilizio.
Di conseguenza l’evoluzione dei programmi di Cad nel sistema BIM ( Building Information Modeling ) è già un passo avanti in questo senso, permettendo non solamente la progettazione di tutti i vari elementi architettonici, ma altresì anche la considerazione degli stessi al di fuori della loro mera funzione rappresentativa tramite l’inserimento dei dati relativi la loro meccanica strutturale.
Uno step successivo è sicuramente quello che per quanto riguarda l’Italia è rappresentato dall’innovazione introdotta dal gruppo di Greenprefab( greenprefab.com).
Questo gruppo di lavoro, capeggiato dall’architetto Furio Barzon, sta sviluppando una piattaforma universale per tutti i vari protagonisti del processo costruttivo. Dal committente che cerca un progettista a quest’ultimo che sottopone i suoi disegni al controllo di un ingegnere, all’ordine dei pezzi fino alla ricerca dell’impresa di costruzione che materialmente costruirà l’edificio, tutto si svolge in rete, utilizzando una piattaforma che permetta tutti questi passaggi con enorme risparmio di tempo e quindi di costi.
Questa rivoluzione presenta certo degli interrogativi riassumibili in una possibile perdita nel processo creativo, ma come detto prima l’estro dell’architetto moderno sarà nell’utilizzare con maestria questi mezzi tecnologici.
Ciò che è uno strumento non produce nulla, ma si rifà alle conoscenze e capacità di colui il quale lo adopera, come questo discorso valeva nei decenni passati ancor più vale oggi nel momento in cui si sta attuando questo enorme cambiamento, che manterrà intatto l’intero processo di progettazione nella misura in cui chi lo progetta sia in grado di utilizzare con maestria i frutti che questa rivoluzione va portando.
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