giovedì 24 marzo 2011

Angela Petra Micheletto 266887

Come in tutti gli ambiti specifici della creatività e della comunicazione, anche nel mondo dell'architettura è oggi indispensabile sapersi confrontare con la cultura digitale. L'architetto, in particolare, non è più pensabile nei termini di uno specialismo che lo isola dal mondo della tecnologia e dalle altre figure professionali a lui connesse. Oggi più che mai è necessario far uscire creatività e idee dal chiuso del proprio studio ed entrare in una rete di scambio reciproco che non ha un punto di inizio e di fine ma che, al contrario, costruisce un intreccio di relazioni e di tesaurizzazione delle risorse altrui in modo infinito. Occorre, quindi, pensare ad un architetto "globale", capace di superare schemi tradizionali e pregiudizi costruttivi e di essere sempre aperto a soluzioni innovative, senza tuttavia negare il passato o trascurare i bisogni della collettività e il rispetto dell'ambiente. Come sostiene Natalino Bonazza, infatti, accogliere la cultura digitale non significa sostituire in toto la cultura preesistente ma piuttosto aggiornarla, promuoverne una "nuova fioritura".


Un'esperienza significativa in tal senso è senza dubbio quella di Green Prefab, una piattaforma web collaborativa che si prefigge di trovare le migliori soluzioni nel campo architettonico attraverso la rivoluzione informatica. Aperta a tutti, professionisti e giovani emergenti, l'azienda mette in relazione committenti, architetti, ingegneri e costruttori che possono così confrontare bisogni e proposte. Lo scambio di informazioni, infatti, è possibile grazie alla conversione di tutti i prodotti presenti nel catalogo in formato IFC, accessibile con diversi software. La filosofia di Green Prefab, come afferma l'architetto Furio Barzon, si fonda sulla complementarietà tra ambiente e architettura. "Cos'è in grado di fare l'ambiente? Come influisce l'architettura nell'ambiente?": è necessario partire da questo presupposto per scegliere opportunamente materiali rinnovabili, riciclabili, economici, a km 0, e stili di vita a misura d'uomo nel segno di un'architettura innovativa ma soprattutto sostenibile.


La sfida per l'architettura contemporanea consiste nell'alfabetizzazione aziendale all'uso delle nuove tecnologie di comunicazione in rete e nel coinvolgimento di persone e risorse che creino un circuito continuo di esperienze e creatività.

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