sabato 26 marzo 2011

Ilaria Pezzini 270972

L'architetto è una figura professionale dotata di molte responsabilità: così come la sua creatività può riuscire a migliorare il vivere comune, allo stesso modo il suo lavoro, se svolto in maniera scorretta, può avere conseguenze tristemente negative sia sul paesaggio sul quale va ad operare, sia sulla comunità che intacca. Gli scenari futuri dell'architetto saranno, quindi, volti alla corretta integrazione della sua opera con la natura e con la collettività. A tal proposito, esistono già in Italia e nel mondo molteplici proposte per rendere le città sempre più eco-sostenibili di cui un esempio è sicuramente Ventotene, e più iniziative impegnate nella sensibilizzazione al miglioramento dell'ambiente, poiché un grande ostacolo al raggiungimento del goal “sostenibilità” rimane il comune atteggiamento di disinteresse, dettato dalla società consumistica in cui viviamo. La possibilità di non danneggiare l'ambiente non può che nascere da un elevato risparmio energetico, dall'utilizzo di nuove tecnologie forniteci da altri ambiti scientifici (ingegneria, chimica, meccanica, fisica), dal riciclo di vecchi materiali e dalla costruzione per prefabbricazione, che, come abbiamo visto per “Green Prefab”, si deve conciliare ormai perfettamente anche con l'ottica del green building, che da tempo è ormai necessaria tanto quanto positiva. La tipologia costruttiva con prefabbricati, infatti, come spiega anche Le Corbusier nella sua opera “Verso un'architettura” è divenuta “un modo di pensare congeniale ai tempi nuovi” in cui “non c'è nulla di pronto, ma tutto può essere pronto” ed è destinata, dunque, a diffondersi sempre di più con il trascorrere del tempo. Il costruire in modo sempre più attento alle esigenze dell'ambiente non ha, però, alcun utile risultato se non viene potenziato attraverso un lavoro di collaborazione che oggi giorno è possibile soprattutto grazie ai mezzi di comunicazione e alla tecnologia. La svolta del WEB 2.0, ad esempio, ha permesso di condividere le proprie idee con tutto il mondo e ha migliorato le comunicazioni anche tra diversi settori lavorativi, ampliando le prospettive. Come sostiene, infatti, anche Alexei Shulgin: “Attraverso internet un artista in ogni luogo del mondo può raggiungere chiunque sia connesso senza dover passare attraverso l'intermediazione di una galleria o di un museo”. Proprio su tale principio si fonda l'operato di molti gruppi di architetti in tutto il mondo, di cui un esempio può essere la Internet Architects, e addirittura il concorso nazionale Ecohousingart, che mira anch'esso alla collaborazione sul web e alla possibilità aperta a tutti di votare e commentare i progetti. Tutto ciò serve anche, a mio parere, ad incentivare e valorizzare sempre di più la grande creatività degli architetti emergenti, affinchè non venga sprecato il loro talento.

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