venerdì 25 marzo 2011

Giulia Livoni 271018

Quali sono gli scenari per un architetto

L’architettura non nasce da sola. L’architettura è una creazione. Non si fa da sé, non è generatrice di se stessa. L’architettura viene dall’uomo ed è l’uomo che la plasma. Ma un uomo solo che può fare? Un uomo solo non basta. Un uomo solo può idearla. Un uomo solo può modellarla. Un uomo solo può prefabbricarla. Ma per ottenere un’architettura abbiamo bisogno che tutti questi uomini non si chiudano al mondo, non si limitino a se stessi, non abbiano la presunzione di poter fare tutto da soli.

La parola chiave è una, ed è quella giusta: COLLABORAZIONE.

L’uomo non deve avere la presunzione di essere Dio. Dio ha ideato, ha modellato, ha fabbricato. L’uomo da solo non può, l’uomo da solo non deve. L’uomo è in grado di fare tutte queste cose, ma è necessario che chi sa ideare possa contare su qualcuno che sa modellare e di conseguenza su qualcuno che sa fabbricare. È una collaborazione che nasce dalla voglia di creare. È una collaborazione che sta alla base di un buon lavoro.

Ma come possiamo riunire tutte queste persone con le loro particolari capacità per far sì che collaborino? Non ci si può affidare semplicemente al “vicino di casa” o all’ “amico di mio cugino” o al “ho sentito dire che..”. Bisogna fare in modo che i migliori si mettano in contatto tra di loro e si impegnino in un unico grande obiettivo basato sulla collaborazione. E allora, quale scenario migliore se non INTERNET?

Come ci dice Natalino Bonazza: “La rete non ha un punto di inizio o fine: è un intreccio e al suo interno si moltiplicano i contatti”. Internet è ormai diventata la base della comunicazione che sia con il vicino di casa o con un collega oltreoceano. Questo grande mondo di comunicazione non può essere altro che un buon inizio, una buona base per questa tanto auspicata collaborazione di cui abbiamo bisogno.

E per fortuna c’è chi già ha pensato a tutto questo e l’ha messo in pratica, e c’è chi ha avuto la fortuna di sentirlo parlare e raccontare facendosi attraversare da tutta la passione che quest’uomo ha messo in questo progetto. Lui è Furio Barzon e il suo scenario è Green Prefab. È informatica applicata all’architettura, o meglio, è come l’architettura si serve dell’informatica per progredire verso il futuro. Stiamo parlando di scenari globali che riguardano ambiente, società e mercato e per questo servono delle rivoluzioni. Le tecnologie non devono limitarsi ai settori industriali, è necessario che si spostino anche sui settori delle costruzioni. Ecco a cosa pensava l’architetto Barzon. Tre semplici necessità: lo sviluppo del CAD, internet come scenario di collaborazione e soprattutto la Digital Production. Ed è così che si crea una collaborazione online di architetti, ingegneri e prefabbricatori dando vita a un virtuale progetto a più mani.

Ecco il grande progetto. Ecco lo scenario per un architetto che punta al futuro.

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