giovedì 31 marzo 2011

Giada Maccari 272179

Architettura sostenibile, architettura verde, architettura ecocompatibile, bioedilizia. Questi

sono alcuni dei temi che spesso vengono citati nell’ambito architettonico e dell’edilizia. Tutte queste sono attività di ricerca che si pongono come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi energetici di un edificio. Ognuna di questa ha come principali obiettivi lo sfruttamento di nuove tecnologie e nuovi materiali per rendere più efficiente dal punto di vista energetico e ambientale l’edificio e garantendo maggiore benessere abitativo nonché l’aumento del valore dell’immobile.

L’architettura di oggi è principalmente un’architettura di relazioni, non solo tra spazi e oggetti ma anche tra alcuni scenari fondamentali sui quali deve incidere, come la società, il mercato e l’ambiente. In particolare si mira a sviluppare e progettare architetture che rispettino l’ambiente e che abbiano dei costi di produzione più bassi. Ci si prefigge un “futuro green” dove costruire abitare e vivere sarà in armonia con il pianeta e dove architettura e natura si incontrano.

Un esempio di azienda che approfondisce questo tema è Green Prefab la quale permette di realizzare edifici economici ed ecologici. L’approfondimento e l’interesse di molte aziende a questi temi è dovuto al fatto che gli edifici sono i maggiori consumatori di energia. Infatti essi possono assorbire più del 40% del fabbisogno energetico, provocando il 50-60 % dell’inquinamento e consumando spesso un alta percentuale di risorse non rinnovabili causando un progressivo degrado ambientale. L’alto consumo di energia delle nostre case è dovuto all’introduzione di un nuovo stile di vita caratterizzato da un maggiore uso di dispositivi elettronici e che garantiscono un maggiore comfort e qualità di vita.

Poiché riscaldamento, raffreddamento e condizionamento sono le principali cause di dispendio energetico i ricercatori Adamson e Feist hanno lavorato su questi temi elaborando una casa passiva che riesce a consumare fino al 90% in meno di una qualsiasi casa europea. Questa tipologia di abitazione, costruita secondo i criteri del risparmio energetico, si basa sull’utilizzo di nuove tecnologie e materiali per fornire una riduzione dei consumi, un maggiore comfort nonché un maggiore benessere abitativo. La sua realizzazione non prevede complicazioni durante la fase di progettazione poiché esistono software di calcolo che individuano le tipologie di isolamento più adatte. Un esempio di questo software è Phpp2007 Passive House Planning Package. Abbandonando i convenzionali sistemi di riscaldamento (termosifoni caldaia ecc) ci si concentra sul calore solare, degli elettrodomestici e dagli abitanti stessi e si punta su un perfetto isolamento termico. Questa tipologia di costruzione è quindi in grado di riscaldarsi da sola bilanciando le perdite di calore della stagione invernale. Il concetto di casa passiva nasce negli anni ’90 in Svezia ed è già ampiamente diffuso nel nord Europa. Tra questi ricordo l’Austria dove, a partire dal 2015, la casa passiva diventerà lo standard prescritto dalla legge. Esempi di casa passiva in Italia li troviamo solo in Trentino Alto Adige, dove da tempo vi è una grande attenzione a diverse iniziative riguardo l’impatto ambientale e alla sostenibilità come Green Prefab, Habitech che opera per un edilizia sostenibile, la certificazione energetica “casaclima” (obbligatoria dal 2002), l’utilizzo del sistema LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) sviluppato da Green Building Council.

In trentino i rischi sismici o lo sfruttamento dell’energia solare non sono paragonabili ad altre città italiane, ma questa regione rimane una delle poche particolarmente interessata al tema della sostenibilità che è di rilevanza internazionale e sarà un grande tema di discussione nel futuro.

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