Tutti noi sappiamo come Internet ha modificato in maniera significativa il modo di usare il computer; oggi ognuno di noi si connette ad internet in continuazione anche grazie al fatto che internet e i suoi servizi ora si possono utilizzare ovunque. In questi ultimi anni, infatti, diverse aziende innovative hanno introdotto la tecnologia nel loro lavoro velocizzando i tempi di trasferimento d’informazioni e migliorando il loro business.
Grazie alla moderna tecnologia anche il modo di lavorare di noi architetti cambia radicalmente incentivando la collaborazione di persone distanti tra loro (architetti, ingegneri, imprenditori …) senza bisogno di riunioni e trasferte e andando sicuramente a migliorare gli esiti finali, ottenendo risultati anche dal punto di vista della sostenibilità degli edifici e dell’economia: vengono ridotti i costi di costruzione, si evita di utilizzare le solite aziende locali, solo perché più vicine, scegliendo invece quelle più competenti.
Una di queste è il collaboratorio del VEGA di Venezia che sta sviluppando la piattaforma collaborativa di Green Prefab: essa ci fornisce elementi compositivi che gli architetti possono assemblare per ottenere l’edificio non in forma di semplice disegno ma come modello. Quest’ultimo, detto BIM, regola tutta la produzione della struttura, in quanto ogni elemento che lo compone ha già catalogati i costi, i dati riguardanti il risparmio energetico e i comportamenti strutturali dando la possibilità di regolare tutto il ciclo di vita dell’edificio. Per mettere in atto quest’idea la piattaforma si basa sull’utilizzo di elementi prefabbricati che fanno riferimento all’architettura e ai prodotti industriali, permettendo di velocizzare i tempi e di migliorare materiali e processi. Questo modello si sta estendendo a livello internazionale con dei primi risultati in Cina, inglobando giovani architetti e fabbriche di prefabbricazione che vanno a digitalizzare il loro prodotto.
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