domenica 27 marzo 2011
Nicola Scaramuzza 269257
La rivoluzione industriale del XIX secolo portò al rinnovamento delle tecniche e alla scoperta di nuovi materiali (ghisa, ferro ,acciaio ,ecc.).questo scatenò una vera e propria rivoluzione architettonica e la nescità di una nuova figura quale quella dell’ingegnere con cui gli architetti si devono confrontare,la maggior parte di questi però invece di elaborare queste novità si opposero alle nuove tecniche e ai nuovi materiali. Oggi stiamo attraversando una nuova rivoluzione questa volta digitale che anche nell’ architettura sta portando significativi cambiamenti come disse William Mitchell in un intervista “Oggi, e nel futuro, i mezzi stanno cambiando: non sono più mezzi fisici, ma anche connessioni elettroniche e software che formano parte del repertorio di un architetto”. Gli architetti e gli studi di progettazione si stanno dimostrano molto più aperti a questa rivoluzione rispetto al passato grazie anche alle tecnologie dell’ informazione che rendono questo passaggio più rapido. Questa generazione di architetti si trova davanti ad un importante compito che è quello di dare le giuste linee guida mentre si sta passando da una fase pioneristica del uso del CAD ,dove il ruolo del software è quello di creare una semplice modellazione solida, ad una più cosciente dove ,come spiegatoci anche da Furio Barzon, l’elemento da noi creato virtualmente sia utile mezzo per lo scambio ed il controllo delle informazione del progetto,interfaccia tra reale e virtuale. Quello che rende interessante a mio avviso il progetto di Green Prefab non è tanto l’idea di voler sviluppare architetture ecologiche e sostenibili utilizzando strutture prefabbricate ,campo in cui molti studi si stanno applicando in modo diverso (lab zero ,reabita ,dynamic architecture),ma il voler mettere a disposizione degli architetti elementi reali trasportati in una mondo virtuale rendendo cosi vivo il progetto ancor prima che quest’ultimo sia realizzato, si è reso ancora più forte il legame tra progettisti e produttori edili dando a quest’ultimi una nuova piattaforma dove farsi conoscere e confrontarsi. Ciò serve anche a dare delle regole alla progettazione , dandole un ulteriore strumento di controllo, senza pero limitare la creatività perche lascia all’architetto la possibilità di uscire dagli schemi.
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