giovedì 24 marzo 2011

Ginevra Ussardi 271479

QUALI SONO GLI SCENARI PER UN ARCHITETTO
Gli interventi e le discussioni fino ad ora tenuti nel corso di informatica e disegno digitale hanno a poco a poco fornito a noi studenti un nuovo punto di vista su quello che è il compito e su quali sono i mezzi dell'architettura al giorno d'oggi.
I temi della sostenibilità, del risparmio energetico, della riduzione dei costi dei processi edilizi, della necessità di trovare risorse alternative a quelle non rinnovabili (utilizzate per il 35% proprio dal settore delle costruzioni), devono essere considerati già dalle prime fasi della progettazione, non sono dei semplici attributi di essa, ma elementi determinanti: le nuove basi da cui partire.
Non è sicuramente un compito facile quello dell'architetto contemporaneo, che deve scontrarsi con una realtà in cui le risorse materiali ed economiche si riducono notevolmente, ed imparare ad arrangiarsi con quello che ha, assumendo atteggiamenti di salvaguardia e rispetto dell’ambiente, cercando anche, in determinate situazioni, di limitare i danni prodotti da altri prima di lui. Deve quindi cercare di rendere gli spazi, i luoghi e l'esistente migliori e creare nuovi edifici pensati, piacevoli, economici e sostenibili.
Nell’ultimo periodo alcuni architetti o gruppi di architetti hanno cercato di rispondere alle nuove esigenze del costruire con proposte innovative o vere e proprie sfide a tutto quello che era già stato fatto in precedenza.
Tra queste l'esperienza che abbiamo avuto modo di conoscere più da vicino è quella della start up Green Prefab, una piattaforma collaborativa creata e presentataci dall' Architetto Furio Barzon, che attraverso l'utilizzo della tecnologia digitale permette operazioni di condivisione e acquisizione di dati, utili per costruire, e comunicazione tra committenti, architetti, ingegneri, prefabbricatori e costruttori.
La vera innovazione sta proprio nella modalità di sviluppo di un progetto: a partire da un modello digitale indicativo, creato da un architetto, il master model, i vari professionisti (ingengeri, prefabbircatori) lo arricchiscono e lo definiscono sempre più accuratamente in ogni sua parte, fino a che non si arriva ad un progetto unico, che raccoglie al suo interno tutte quelle informazioni che ne permettono la costruzione. In questo modo da una serie di dati eterogenei (materiale cartaceo, disegni in cad o in altri formati digitali tra loro non compatibili) si arriva ad un unico file in formato IFC (Industry Foundation Classes), con il risultato di un’estrema semplificazione di lettura del progetto.
Per quanto riguarda la costruzione degli edifici, Green Prefab sceglie l’utilizzo di pezzi prefabbricati, che devono solamente essere assemblati nel luogo scelto, con il risultato di maggior velocità e minori spese.
Bisogna prendere spunto dal percorso intelligente e innovativo di questa piattaforma per cercare nuove vie, considerando sempre più l’importanza dei supporti digitali e del loro utilizzo e ponendo attenzione anche sui concetti di comunicazione, che attraverso il web ha la possibilità di essere velocizzata ed estesa a qualsiasi parte della Terra, e di globalizzazione, che ad oggi, diventando sempre più rapida, crea una continua ridefinizione della società e dei mercati, nonché una crescita dei centri urbani. Questo tipo di modifiche ci risultano a volte difficili da percepire, è sempre più complicato stabilire uno stato di fatto, gli aggiornamenti sono molteplici e avvengono in qualsiasi campo.
C’è la necessità di un’architettura che sia in grado di adattarsi ai cambiamenti, senza produrre effetti negativi, un’architettura che cambi con la società e con l’ambiente. Il web dà la grande possibilità di essere sempre aggiornati su questi cambiamenti, è necessario esserlo, altrimenti si rischia di sbagliare o di operare in maniera obsoleta.

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