giovedì 31 marzo 2011

Cosimo Marchiori 271001

SCENARI FUTURI DELL'ARCHITETTO

Il computer è ormai tra gli oggetti più presenti nella vita quotidiana di ogni persona e nell’ambito dell’architettura, con l’avvento del disegno CAD, Computer-Aided Drafting, (Graphisoft, Autodesk, ecc.) , i limiti di questa disciplina si sono notevolmente ridotti. Grazie a questo strumento la progettazione diventò più articolata e maggiormente controllabile. Con la nascita del BIM (Building Information Modeling) la collaborazione in rete immediata e la disponibilità di informazioni come costi, materiali, dimensioni all’interno del disegno tecnico avvierà una nuova era delle costruzioni.

Un altro mezzo che determinò un notevole cambiamento nel mondo lavorativo è sicuramente internet, attraverso il quale si crearono le piattaforme digitali (Linkedin, Archiportale, ecc.): nodi virtuali in cui le persone si incontrano e dove avviano un’interazione e condivisione di idee, informazioni e, nel caso dell’architettura, progetti.

Un nodo digitale di fondamentale importanza che facilita questo incontro tra committenti, architetti, ingegneri e intere ditte produttrici, ma anche neo laureati e studenti, è la piattaforma di Green Prefab, fondata nel 2007 dall’architetto Furio Barzon. Barzon sostiene che la piattaforma digitale da lui fondata ha come principale obbiettivo quello di creare un’informatica al servizio dell’architettura. Infatti, attraverso Green Prefab, tematiche delicate come l’ecosostenibilità e accessibilità dell’architettura trovano un punto di discussione estremamente stimolante.

La prima fa riferimento ad un’edilizia che si concentra sul problema dell’inquinamento, della conservazione e protezione dell’ambiente (l’industria edilizia consuma circa il 35% delle risorse naturali non rinnovabili), e sulla quantità di energia risparmiabile nell’arco di vita utile di un determinato involucro edilizio. Tra le numerosissime personalità che si sono concentrate su questo tema sono sicuramente da citare, come principali esponenti italiani, Renzo Piano e Mario Cucinella, come principali stranieri Norman Foster, Shigeru Ban.

Il secondo tema rivolge l’attenzione verso tematiche antropocentriche: la costruzione intesa come mezzo al servizio dell’uomo e delle sue necessità, ma anche delle sue possibilità. Un’architettura che quindi risponda in maniera efficace sia ai criteri di funzionalità sia ai bisogni fisici e spirituali di chi ne è il diretto destinatario d’uso. La scuola iberica è probabilmente la più predisposta attualmente a conferire delle sostanziali risposte alla questione sociale dell’architettura contemporanea; due degli architetti di maggior spicco di questa scuola sono Alvaro Siza e Eduardo Souto De Moura: il loro percorso progettuale si concentra soprattutto nel creare uno spazio su misura d’uomo e che sappia suggestionarlo studiando lo sviluppo della luce nello spazio.

La digitalizzazione del mondo dell’architettura (che ovviamente non è l’unico soggetto a questa vera e propria rivoluzione) fa sì che queste e altre tematiche di importanza cruciale possano trovare nuove idee e nuove proposte per un raggiungimento di obbiettivi di incredibile importanza.

Sicuramente il futuro dell’architettura risiede in questo straordinario mezzo informatico, che è sempre più presente nella nostra vita quotidiana, privata e lavorativa.

Nessun commento:

Posta un commento