lunedì 28 marzo 2011

Stecca Marco 271348

GLI SCENARI PRESENTI E FUTURI DELL’ARCHITETTURA

Per elaborare un pensiero su quali potranno essere le tematiche future in ambito architettonico ritengo necessaria una corretta analisi sugli scenari che oggi caratterizzano la nostra cultura ed il panorama mondiale. Se dovessimo utilizzare degli aggettivi per descrivere la società moderna potremo facilmente definirla “multiculturale, evoluta, tecnologica ma anche sprecona” tenendo sempre conto del fatto che la nostra sia un’epoca di veloci e continui mutamenti.
Analizzando le città e le opere ad oggi realizzate, è semplice rendersi conto di come lo scenario che ereditiamo sia quello di un “edificazione selvaggia” (come affermava Calvino ne “la speculazione edilizia”), dovuta appunto ad una cultura malsana o per meglio dire ad una mancanza cultura intelligente. Osservando la realtà italiana possiamo scorgere un paese in cui gli eventi, in particolare il boom economico degli anni 60’, hanno portato alla formazione di una categoria imprenditoriale priva di moralità nei confronti dell’ambiente e quindi alla presenza di un’edilizia tutt’altro che sostenibile, controllata e di qualità.

Dopo il precedente sguardo al passato è d’obbligo tornare al presente e indirizzare il nostro focus allo scenario che più si sta imponendo in Europa e nel mondo, nonché quello di una crisi economica che colpisce capillarmente non solo le famiglie ma anche i grandi colossi finanziari senza risparmiare il settore dell’edilizia e dell’architettura.
Proprio con questa dura realtà il professionista deve confrontarsi quotidianamente sapendo che ormai la figura di un “Architetto-artigiano”, totalmente passivo e privo di comunicazione, non è più adatta ma è destinata a soccombere ad una società che chiede ben altro.
In conformità a questa considerazione è logico pensare ad un architetto moderno che riesca a sfruttare le sue capacità unite ai mezzi tecnologici e digitali per rimediare agli errori del passato e pensare ad un futuro di bioarchitettura per il pianeta.
Per denotare la rilevanza e il ruolo fondamentale dell’architetto è bene dire come esso operi da protagonista in un settore che globalmente utilizza circa il 35% delle risorse non rinnovabili del pianeta; questa precisazione unita agli scenari del passato e quindi l’ambiente in cui viviamo ha l’intento di far riflettere sull’importanza della progettazione e sul bisogno di affiancare alla conoscenza l’utilizzo dei supporti digitali e del fondamentale web 2.0.
Entrando nell’ottica di un futuro più organizzato e fondato sul massiccio impiego del BIM “building information modelling” è interessante capire la proposta di Green Prefab, social network che si sta candidando ad essere il vero futuro dell’intero settore delle costruzioni.
È affascinante capire come il suo fondatore Furio Barzon abbia concepito l’idea di una piattaforma che permetta di controllare non solo la fase di progettazione di un edificio ma più in generale l’intero suo ciclo di vita. La presenza di tutti gli attori del settore edile tra i quali committenti, fabbriche, ingegneri, architetti e progettisti in generale è affiancata dal controllo costante dello staff Green Prefab che gestisce e organizza tutte le attività garantendo attraverso un linguaggio comune la possibilità di condivisione, controllo e miglioramento del progetto. Nati con il primo Autocad, i sistemi digitali di modellazione ad esempio i prodotti Graphisoft, vanno a costituire il linguaggio che viene utilizzato dalla community sopracitata, in particolare i file di condivisione vengono creati in formato IFC in modo che siano consultabili da tutti gli utenti della piattaforma senza problemi.
Le considerazioni sugli scenari del presente sui quali l’architetto Barzon si è concentrato per l’ideazione della community corrispondono alle stesse considerazioni che sono necessarie ad ogni architetto moderno che deve affrontare l’organizzazione del suo lavoro tenendosi al passo con le necessità della società attuale.
Seguendo la stessa analisi potremo cominciare affrontando lo scenario del mercato e le sue richieste, denunciando così una situazione in cui le spese folli del passato e la mancanza di fondi del presente causano il bisogno di costi di produzione bassi e di pochi sprechi; tutto deve essere qualitativamente buono ed economico in previsione della forte crescita demografica che avremo nei prossimi decenni.
Come secondo scenario l’architetto deve focalizzarsi sul problema ambientale e deve cercare attraverso la sua arte di creare opere quanto più ecosostenibili e ad elevata qualità sia dal punto di vista dei materiali che delle prestazioni.
Il terzo elemento da analizzare è l’avvento del social inteso appunto come forma di condivisione che tramite web mette in contatto persone o meglio ancora gruppi di utenti da qualsiasi parte del mondo che assieme arricchiscono le proprie conoscenze; creando assieme una cultura digitale come affermato dal teologo Natalino Bonazza durante la sua lezione sul web 2.0.

Solo adesso che sono state effettuate le dovute analisi risulta molto più semplice capire come l’architetto moderno ha l’obbligo di relazionarsi con la realtà ed assumere oltre al suo ruolo professionale anche quello di grande comunicatore che deve partecipare attivamente al ciclo di vita delle costruzioni.
Le risposte di Green Prefab a tutti questi scenari attuali costituiscono a mio avviso la struttura portante sulla quale gli architetti devono improntare il proprio stile lavorativo.
Innanzitutto il dott. Barzon introduce un aspetto fondamentale: la prefabbricazione, che non è sinonimo di basso livello ma piuttosto di bassi costi infatti la piattaforma nata in Italia dimostra come il catalogo dei pezzi utilizzabili da ogni progettista abbatte i costi, migliora la qualità, velocizza la tempistica e al contempo non limita la creatività che può muoversi all’interno dei parametri dettati dalle aziende prefabbricatrici.
Altro scenario che entrerà a far parte della quotidianità di un architetto, è la sana concorrenza che all’interno di un social network come può essere Green Prefab porta allo sviluppo di progetti sempre migliori premiando i meriti di chi riesce a coniugare le pretese del mercato con la bioedilizia.
Lo scambio d’idee e di esperienze costituirà una nuova cultura derivata dalla comunicazione che presumibilmente sarà il futuro immediato, o almeno il fondamento, dell’architettura ormai passata della vecchia carta e penna ai fulminei strumenti di modellazione digitale.

Ora che sono stati descritti in presentazione gli scenari del passato, poi gli scenari del presente e nelle righe precedenti quelli del futuro credo possa essere interessante concludere con una considerazione:
- Tutto ciò che da me è stato esposto come scenario futuro inizia già adesso ed è necessario per tutti coloro i quali ambiscono al ruolo di architetto moderno prepararsi per non perdere questo treno chiamato progresso.

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