lunedì 4 aprile 2011

Sofia Zanetti 271266

Il giorno 15.03.2011 ci è stata data l’opportunità di confrontarci con una diversa e più ambiziosa realtà per quanto riguarda il lavoro di architetto. Quello a noi proposto è stato un chiaro invito ad attivare il computer e ad accendere il cervello, perché questi sarranno i mezzi con i quali sarà possibile “rivoluzionare gli scenari globali”. Una frase quest’ultima che, con tre parole, fissa i punti chiave della linea di pensiero a noi illustrata dall’architetto Furio Barzon. Innanzi tutto è utile una piccola presentazione del nostro oratore: egli, laureato in architettura a Venezia, è il fondatore del Collaboratorio, una società con sede presso il parco VEGA (Venezia), che mira a mettere in comunicazione (attraverso le risorse digitali) tutti gli enti che hanno a che fare con la produzione edile. Tutto ciò può avvenire grazie all’innovativa piattaforma di Green Prefab da loro faticosamente allestita (frutto di tre anni di lavoro). Ci è stato spiegato che il fine loro è quello di unire l’attenzione per l’ambiente e quindi nuovi e migliori stili di vita, la comunicazione in tempo reale attraverso internet, sfruttando la modalità del WEB 2.0, la produzione di edifici fondati su un processo guidato da impianti di gestione dei software e di produzione in fabbrica (prefabbricazione e quindi minor costo). Si può ora capire quanto la frase “rivoluzionare gli scenari globali”, ripresa dal discorso di Barzon e citata in quarta linea, rispecchi perfattamente l’ideale di Green Prefab. Sono tre le rivoluzioni portate avanti dal Collaboratorio: in primo luogo la ricerca e l’uso di un nuovo telaio prospettico, un evasione dall’ormai superato AUTOCAD in favore di nuovi programmi più avanzati come ARCHICAD. In secondo luogo lo scambio di informazioni attraverso internet. É questo la nuova tavola di lavoro attorno alla quale esercitano e contribuiscono ad uno stesso progetto gli attori del villaggio globale. Questi sono appunto personaggi legati al mondo dell’edilizia (dall’architetto al committente, dalle imprese di costruzione alle fabbriche) che, dai più lontani angoli del mondo, possono collaborare in tempo reale attraverso Green Prefab, con uno scambio di informaziomi formato IFC. Il progetto, infine, controllato e approvato dai diversi enti in comunicazione, prenderà vita nella realtà e rispecchierà i modelli promossi e incarnati da questa nuova piattaforma collaborativa: ecologia , prefabbricazione e tecnologia come mezzo di controllo e gestione dall’edificio (dalla nascita alla morte, cioè allo smantellamento e riutilizzo degli stessi materiali). Gli scenari (scenario: paesaggio che fa da sfondo a un avvenimento) di questa innovazione sono molteplici e amplificati tramite la rete. Il concetto del singolo ambiente di lavoro si espande fino a diventare globale. La rivoluzione per un ambiente migliore e una produzione architettonica più intelligente, naviga su un mare interattivo estremamente veloce e pulsante: con un mezzo così efficace il messaggio arriverà a destinazione? Forse l’ultima grande rivoluzione sarebbe riuscire a cambiare la mentalità delle persone, le quali non vedono, o non voglio vedere, quanto sia necessario un mutamento del nostro stile di vita. Fortunatamente enti come il Collaboratorio continuano a lavorare seguendo una direzione più “verde”, attraverso mezzi anticonvenzionali e con uno sguardo che vede lontano. Lo scenario di un architetto è vasto tanto quanto le sue possibilità glielo concedono, ma adesso, sfruttando le nuove tecnologie, ogni luogo del mondo può diventare un foglio bianco: uno scenario globale per una rieducazione all'abitabilità e all'uso misurato delle risorse.

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