sabato 9 aprile 2011

Ilaria Tibaldi 270957

Lo scenario che si presenta ad un giovane architetto non è altro che la nostra realtà quotidiana, fatta di esigenze e di problematiche. È molto difficile progettare un edificio al giorno d’oggi, in quanto è necessario coordinare e soddisfare molti aspetti molto distanti tra loro. Un bravo architetto deve riuscire a progettare un edificio che sia in sintonia con l’individuo che ne è il committente, che risponda quindi a specifiche esigenze personali, deve poi avere un valore architettonico ed inserirsi bene nel contesto in cui viene costruito per essere apprezzato, e non per ultimo, è necessario che sia il più possibile eco-compatibile ed eco-sostenibile per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. L’edilizia al giorno d’oggi consuma il 35% delle risorse globali, con questo semplice dato si comprende in modo immediato come di fatto l’architetto modifichi e determini in modo consistente l’ambiente in cui vive, e in questo periodo di crisi in cui l’equilibrio ambientale è appeso a un filo, è importantissimo che un giovane architetto che si trova a pensare di progettare un edificio, di qualsiasi genere esso sia, tenga conto che il modo in cui opera andrà ad influire nei confronti dell’ambiente in cui viviamo. È chiaro che è necessario modificare innanzitutto il modo di progettare e il nostro modo di concepire la figura stessa dell’architetto. Oggi viviamo in modo moderno, pertanto è necessario iniziare anche a lavorare e ragionare in modo moderno. Il progresso ci ha fornito i mezzi per farlo, a partire dai nuovi materiali a disposizione, il disegno digitale, internet e via dicendo; il passo successivo è quello di cercare di fondere il più possibile tutti questi strumenti per realizzare realmente un prodotto, nel nostro caso un edificio, che sia di fatto l’espressione di tutto ciò che siamo riusciti ad apprendere fino ad oggi. Per questo motivo credo che Green Prefab sia un’iniziativa positiva in quanto propone una soluzione possibile ad un problema che c’è ed è evidente, soprattutto in questo periodo di crisi per il settore edilizio. Le abitazioni costano troppo, costano troppo per le persone e costano troppo per l’ambiente. Trovo che sia necessario dunque pensare ad un approccio progettuale completamente nuovo, mirato all’ottimizzazione delle risorse ( materiali, costi, tempo) e che punti sulla collaborazione. Il ruolo dell’architetto, per quanto sia importante, non è che una parte di un meccanismo complesso che ha come risultato finale la realizzazione di un edificio, ma ci sono moltissimi aspetti da curare e altrettante figure professionali specializzate in determinati passaggi del ciclo di progettazione e realizzazione dell’edificio. Pertanto oggi riuscire a coordinare tutti questi aspetti porta ad un dispendio di tempo e soprattutto di denaro, mentre con un sistema interattivo come Prefab è possibile affrontare il medesimo problema senza nemmeno aver la necessità di spostarsi dalla propria scrivania. Un altro aspetto fondamentale dell’interazione attiva in rete è il fatto che lo scambio di idee e la collaborazione come metodo funziona in quanto porta ad un continuo confronto e a una crescita professionale, oltre che inserire i singoli in una dimensione di collaborazione globale.

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