lunedì 11 aprile 2011

Bisello Luca 271290

‘’Comprare casa come si compra un’automobile!?’’ sembra essere questa la direzione che l’architettura sta prendendo da alcuni anni, così come una nuova concezione di architetto. Gia’ dal 2004 alcune importanti aziende si stanno lanciando in questo senso, realizzando modelli industrializzati di case, proprio come Ikea realizza le sue librerie Billy, o Toyota le sue Yaris. L’architetto ha così la possibilità di lavorare per grandi aziende, preposto ad una progettazione industriale, legata al design più innovativo e all’utilizzo dei metodi di prefabbricazione e tecnologie più avanzate; tutto ciò al servizio della sostenibilità. Si cerca così di affrontare le molteplici tematiche che da tempo accompagnano i nostri tempi, non solo il concetto di ecologia, ma anche di industrializzazione che porta all’inevitabile evolversi del prodotto che diviene sempre più tecnologico, preciso e di rapida esecuzione,abbattendo anche i relativi costi di produzione ( un aspetto non indifferente considerando il mercato attuale, specialmente nell’edilizia). Sara‘ dunque la prefabbricazione il nuovo modello architettonico al quale il professionista dovrà rapportarsi? L’era dell’architetto inteso come artista, quasi come grande scultore del cemento sta forse per tramontare, così come il concetto di cantiere legato alla lavorazione tradizionale e artigianale dove prevale la concezione muraria e lo scavo come elemento fondativo dell’abitazione. Il progettista dovrà preoccuparsi di ricreare un edificio impiegando nuovi materiali più consoni alla prefabbricazione, concependo così l’abitazione come un comune prodotto che si può scegliere da un catalogo, e dotare dei confort e degli accessori più innovativi a seconda delle esigenze del cliente. Sostanzialmente sarà come scegliere un’automobile con la possibilità di dotarla di più o meno optional e finiture in base anche alle disponibilità economiche. Alcuni paesi sembrano già lanciati verso questo futuro, come la Svezia che per cultura è più propensa a questa visione di abitazione. In paesi come l’Italia la parola prefabbricazione evoca ancora una concetto di precarietà o sistemazione provvisoria. Tuttavia alcune figure come Furio Barzon stanno cercando di farsi pionieri non che promotori di nuove tendenze architettoniche (come la prefabbricazione) fornendo soluzioni avanzate per gli operatori nel settore. Nasce così Green Prefab che sfrutta il principio di collaborazione per realizzare edifici concepiti e gestiti da software basati su una produzione di fabbrica. Sostanzialmente Green Prefab si costituisce in un network internazionale di real- estate che permette così una costante ed efficace collaborazione online di progettisti, imprese, produttori, e altri operatori utili o necessari; si crea così un’intelligenza collettiva in tempo reale di costante evoluzione. Un buon sistema in grado di sfruttare a pieno le tecnologie esistenti per realizzarne di nuove, raccogliendo una serie di figure professionali che vogliono avere un posto nel futuro della progettazione edilizia.

Ma in Italia non è l’unico esempio, Matteo Thun e’ un architetto che ha sperimentato la prefabbricazione dandone dignità e valore, realizza infatti ‘O sole mio’ un’abitazione che sfrutta l’energia del sole e materiali come legno e vetro. Si tratta di un’architettura che dimostra che il connubio tra prefabbricazione, sostenibilità e design innovativo può esistere; realizzata con il massimo del risparmio energetico reso possibile anche da una giusta sistemazione nell’ambiente naturale. E’ fondamentale il rapporto tra casa e natura l’architetto deve imparare a contestualizzare ogni sua creazione nel paesaggio, cosa che permette all’abitazione di sfruttare al meglio i vantaggi che il territorio può dare (come le ore di luce) e permette a quest’ultimo di mantenere una sua armonia malgrado la nascita di nuovi edifici. La comparsa e l’utilizzo del computer e dei sistemi informatici applicati alla progettazione hanno evoluto le capacità artistico- espressive dei progettisti grazie anche allo sviluppo di software ingegneristici avanzati, capaci di rendere possibili opere così concepite: la rete internet permette di costituire un team di lavoro su scala internazionale. L’architettura sarà prodotta in fabbrica tramite l’elaborazione digitale di file inviati direttamente dal progettista, con la precisione e l’economia di scala che la produzione industriale consente.

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