giovedì 7 aprile 2011

Flavia Tonon 271674


Attualmente il settore delle costruzioni impiega circa il 35% delle risorse non rinnovabili del pianeta, ma il continuo peggioramento delle condizioni ambientali sta facendo emergere con sempre maggiore chiarezza la necessità di adottare, anche nel campo dell’ edilizia, una politica di ecosostenibilità.
Gli architetti, quindi, tendono sempre più a progettare edifici che non abbiano un forte impatto sull’ambiente e ne sono un esempio le case ideate da Ray Kappe o Kieran Timberlake per la compagnia “Living Homes”.
 Una costruzione viene certificata come “ecocompatibile”  se è costituita da materiali che possono essere recuperati, oppure se impiega particolari tecnologie come collettori solari termici e pannelli fotovoltaici, e a questo proposito è da far notare il notevole vantaggio che si avrebbe con il cosiddetto “trasferimento tecnologico”, ovvero l’ utilizzo, nel campo dell’ edilizia, di tecnologie tipiche delle industrie meccanica, navale, ecc…
Sfortunatamente, però, le tecnologie più avanzate hanno anche prezzi elevati, che oggi una fascia sempre più grande di popolazione non può permettersi di pagare.
 Una possibile soluzione a questo problema sono gli edifici prefabbricati, che costano dal 15% al 35% in meno rispetto a quelli tradizionali. Il motivo di questo risparmio deriva dal fatto che gli elementi di cui sono costituiti questi edifici vengono portati in cantiere con un numero minore di trasporti, vengono montati in poco tempo e senza errori e soprattutto producono circa il 2% di scarti, al contrario dei materiali tradizionali che arrivano a generare anche il 40% di rifiuti. Inoltre l’ utilizzo di pezzi prefabbricati, grazie ai continui controlli a cui questi sono sottoposti, permette di sapere già da subito a quali sollecitazioni l’ edificio sarà in grado di resistere e questo non è affatto da sottovalutare, infatti spesso i costi salgono anche di molto rispetto al preventivo iniziale per la sola ragione che durante il processo di costruzione vengono riscontrati dei problemi tecnici che non si era riusciti a prevedere.
Un’ azienda che si rende conto dell’ enorme potenziale della prefabbricazione, oltre che dell’ importanza dell’ ecosostenibilità, è la “Green Prefab”, fondata dall’ architetto Furio Barzon. Essa si ripromette di tenere conto di tutto il “ciclo di vita” degli edifici, dalla progettazione, all’ ingegnerizzazione, allo smantellamento, e proprio per questo motivo mette a disposizione nel suo sito internet una lista di elementi prefabbricati e relative caratteristiche. Il sito della Green Prefab, dunque, aiuta architetti e ingegneri a trovare pezzi prefabbricati da utilizzare nelle loro opere, ma permette loro anche di confrontarsi e aiutarsi, contribuendo all’ affermazione di internet come strumento collaborativo.

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