martedì 5 aprile 2011

Giada Marcolin 271552

In questo periodo fa molto discutere la crisi di cui gran parte del mondo sta risentendo. Ci si preoccupa per il futuro delle nuove generazioni, dato che molte persone perdono continuamente il lavoro e padri di famiglia non sono più in grado di sostenere le spese economiche quotidiane.

Ci si chiede molto spesso come si evolverà questa situazione e come sarà possibile risolverla. Occupandoci noi di architettura, cercherò di portare il mio punto di vista per quanto riguarda quelli che secondo me sono gli scenari dell’architettura. Da sempre l’architetto è colui che cerca di soddisfare al meglio le esigenze dell’uomo mettendolo a proprio agio nell’ambiente che lo circonda, evolvendo il proprio modo di lavorare con il susseguirsi dei tempi. Se solo proviamo a pensare alle tecniche della costruzione spaziando dall’antichità ad oggi, chiunque si rende conto dell’enorme rivoluzione avvenuta nei secoli. Ciò che un tempo era dato dalla pura intuizione è stato tradotto in regole teoriche, dopo le quali tutto ciò che veniva realizzato era frutto di ragionamenti teorici e nulla era dato al caso.

Molte pratiche un tempo eseguibili per forza di cose manualmente, oggi sono automatizzate da macchine mostrando l’evoluzione avvenuta. Ricco è il percorso che la scienza e la meccanica sono riuscite a fare in questo campo e proprio parlando di scenari, ci si aspetta ancora davvero molto. Con l’andare dei tempi si è riusciti a capire il concetto di spreco in una costruzione e per questo oggi, per quanto possibile si progettano edifici ecosostenibili. Nel 2050 tutti noi vivremo nelle metropoli, quindi è chiaro capire che il mondo è in continua crescita e in continuo cambiamento; è chiaro anche che nelle metropoli si consuma molto di più che nelle campagne e il 35% delle risorse non rinnovabili in natura vengono usate dalle costruzioni, proprio per questo è necessario trasferire tecnologie, prodotti e processi dal mondo tecnologico al mondo industriale delle costruzioni. Tutto questo può avvenire solo se esiste una grande collaborazione tra gli architetti, e non solo, di tutto il mondo. La GREEN PREFAB (www.greenprefab.com) si occupa proprio di questo, trovando sempre nuove soluzioni attraverso la tecnologia e nuove interazioni con l’ambiente. Quest’azienda utilizza Internet come scambio e condivisione di materiali formando un enorme “collaboratorio” dove tutti partecipano in modo attivo proponendo sempre nuove idee senza cadere nella banalità; ecco che la frase di Natalino Bonazza detta a lezione trova un senso: “L’ambiente digitale lo abiti e anche tu lo fai!”. Oggi la tecnologia ci circonda, è presente quasi ovunque; è presente anche nelle abitazioni e a proposito di questo vorrei approfondire il tema della domotica, di cui sempre di più se ne parla e incuriosisce molte persone. Il termine deriva dal latino domus che significa casa, ma più in particolare vuol dire automatizzazione della casa; un’area che richiede molta tecnologia, ingegneria edile, elettrotecnica, elettronica, telecomunicazione e sopratutto informatica. Quest’ultima in un’abitazione si presta a migliorare la qualità della vita e la sicurezza, a risparmiare energia, a semplificare la progettazione e l'installazione, ridurre i costi di gestione e convertire i vecchi ambienti e i vecchi impianti trasformandoli in impianti molto convenienti dal punto di vista economico. La domotica rende intelligenti alcuni sistemi e apparecchiature che sono in grado di svolgere funzioni parzialmente autonome o programmate dall'utente. Per esempio un impianto elettrico può autoregolare l'accensione degli elettrodomestici per non superare la soglia che farebbe scattare il contatore. Come è noto questa ed altre comodità affini possono avvenire tramite comandi come pulsanti, telecomandi, touch screen, tastiere, riconoscimenti vocali, sms o messaggi telefonici preregistrati. Tali novità sono adatte per un vasto pubblico poiché sono molto semplici da usare e sono costruite per offrire un servizio continuativo, praticamente immune da guasti o comunque semplici da riparare. La domotica insomma è stata creata per semplificare la vita all’interno della casa; ecco che si parla di casa intelligente, dove il suo sistema intelligente è in grado di controllare e gestire in modo facile il funzionamento degli impianti presenti. Con la domotica nasce un nuovo mondo dove la parola chiave è coesistenza, infatti nessun elettrodomestico o impianto saranno isolati ma collegati da un unico sistema. Lo sviluppo di questa tecnologia andrà di pari passo con lo sviluppo di Internet, infatti negli Stati Uniti si sta sviluppando un’offerta di reti telematiche da casa. Oltre che dall’evoluzione di Internet, la domotica vedrà il suo sviluppo anche grazie al cambiamento permanente della società, infatti come sappiamo negli ultimi decenni sono aumentati i single, le donne con un impiego lavorativo e un maggior tempo trascorso fuori casa; ecco che la società è indirizzata verso la ricerca di una migliore qualità della vita. Alcuni invece pensano che l’evoluzione della domotica concorra a portare la vita verso modelli e stili sempre più predefiniti e alla mancanza di libertà personali oltre che intrusioni indesiderate da parte di quelli che governeranno la vigilanza delle abitazioni domotiche per assicurare una certa sicurezza; altri invece sostengono che la tecnologia di cui abbiamo parlato finora contribuisca in modo molto positivo al miglioramento delle condizioni di vita. (http://it.wikipedia.org/wiki/Domotica)

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