lunedì 11 aprile 2011

Giada Burattin 271294

In questo periodo nel mondo hanno scoperto o perfezionato tecniche costruttive ecosostenibili e successivamente le hanno messe in opera con grande scuccesso. Un esempio italiano è il workspace milanese "MilanoZero". MilanoZero è il primo progetto certificato dal Green Building Council (GBC) e il più avanzato sotto il profilo tecnologico ambientale: livello Platinum della certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). E' un sistema di classificazione dell'efficienza energetica e dell'impronta ecologica degli edifici, sviluppatosi negli USA alla fine degli anni '90 e poi diffusosi in tutto il mondo. Anche se le tecnologie più avanzate richiedono un enorme investimento a breve termine, a MilanoZero si cercherà di ottenere il massimo dall'efficienza energetica: l'acqua di falda e quella piovana saranno riciclate, l'inquinamento sarà minimo utilizzando solo auto elettriche, verrà sfruttata l'energia solare e quella geotermica e saranno utilizzati materiali costruttivi locali. Tutto è stato concepito come un contributo alle generazioni future e proprio per questo l'efficienza si sposa con l'impegno tecnologico per migliorare gli stili di vita. Si può però pensare ad una costruzione di un qualsiasi oggetto senza prima un disegno preparatorio? E se questo disegno fosse messo a disposizione di una comunità aperta a diversi lavoratori specializzati, quanto più veloce sarebbe la realizzazione di un progetto? Green Prefab, una piattaformadi product life cicle management per il settore delle costruzioni che spazia tra Cina, Corea, Italia, Germania e Sati Uniti, sta lavorando su progetti di sostenibilità ambientale, ma soprattutto cerca di far entrare l'informatica all'interno dei progetti costruttivi. L'architetto Furio Barzon, fondatore del Collaboratorio, ha creato un gruppo di professionisti per la realizzazione di un catalogo digitale di elementi costruttivi. In questo modo cerca di unire produttori industriali di elementi prefabbricati, architetti, ingegneri, progettisti e imprese di costruzioni. Egli crede fermamente in tre rivoluzioni: l'invenzione del CADper esplorare nuove forme di disegno e di internet come strumento collaborativo e infine il digital production, dove il progetto governa il ciclo di vita della costruzione. inoltre vorrebbe una maggiore verso l'ambiente recuperando materiali naturali o di natura locale, come nel progetto di MilanoZero. Numerosissimi sono gli architetti, ma pochi, come Furio Barzon, hanno saputo fare la differenza. Un altro personaggio conosciuto tra le aule dello IUAV è il teologo Natalino Bonazza, che grazie alle sue sagge parole ha dato una panoramica sul WEB 2.0, suddividendo il suo discorso in tre punti saldi: - cultura: parola dalle mille definizioni, nata fin dall'antichità e con la quale l'uomo affina la sua vita; - rivoluzione del web: rivoluzione tuttora in atto, molto esposta e ambigua, nella quale si crea un ambiente di relazione; - cultura digitale: questa mette al centro l'uomo, il quale però deve andare oltre la rete di intenet perchè ha una capacità di memorizzazione molto elevata rispetto a qualsiasi strumento elettronico, ma soprattutto sa relazionarsi con gli altri. L'insegnamento di questi due personaggi, Furio Barzon e Natalino Bonazza, ha dato prova che l'utilizzo di internet, nel campo architettonico o comunque sociale, è molto utile ai fini di una migliore concretizzazione del proprio lavoro o della propria vita. Riferimenti: http://www.collaboratorio.com/progetti.php?mod=progetti&act=view&id=1 http://www.greenprefab.com http://www.milanozero.it/home.html rivista "CasaGreen: progettare e produrre in armonia con la natura" appunti delle lezioni

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