martedì 5 aprile 2011

Luca Zingaro 271198

Negli ultimi anni l’architettura e il mondo delle costruzioni hanno subito un notevole cambiamento, questa svolta si può concentrare in tre punti principali: prefabbricazione, eco sostenibilità e tecnologie digitali.
Il continuo consolidarsi di elementi prefabbricati prodotti in serie nel mondo dell’edilizia, permette di minimizzare lo scarto dei rifiuti e di massimizzare invece il rendimento energetico dell’edificio, tutto questo avviene grazie all’impiego di elementi ecosostenibili.
L’ecosostenibilità pone al centro del suo pensiero la creazione di edifici che riducano al massimo l’impatto ambientale, usufruendo di risorse rinnovabili (vento, raggi solari, idroelettricità ecc.) realizzando così un ambiente vantaggioso alla vita dell’uomo.
Furio Barzon fondatore della società “Collaboratorio” che ha funzionato come una micro incubatrice per la realizzazione di Green Prefab, azienda propensa all’ecosostenibile che intende rivoluzionare il mondo delle costruzioni, agendo su tre scenari: ambiente, società e mercato.
Green Prefab è una piattaforma globale, simile a un social network, dove persone con lavori e occupazioni diverse possono collaborare per ottimizzare il loro progetto.
Ha la funzione di poter condividere i propri modelli informatici on line salvati in formato BIM (software di programmi da disegno), cercando così di trasferire tecnologie, prodotti e processi da un settore industriale al settore delle costruzioni.
Furio Barzon afferma che il mondo delle costruzioni consuma il 35% delle risorse non rinnovabili, proprio su questi ragionamenti lavora Green Prefab, cercando di diminuire i costi di una semplice casa aumentandone le prestazioni energetiche, azione non facile poiché la fascia media di popolazione non riesce a permetterselo.
Questo nuovo sviluppo sostenibile non può rendersi concreto senza nuovi metodi di produzione, ecco che entrano in campo le nuove tecnologie di disegno digitale sviluppatesi sempre di più negli ultimi dieci anni, con effetti sempre più realistici.
L’avvento del CAD e del 3D ha rivoluzionato l’architettura, permettendo una progettazione certamente più interattiva, dinamica e veloce. Ciò che prima era disegno a mano, adesso diviene digitale, il problema è che ci sia il rischio di “standardizzare’’ il modo di progettare un’opera architettonica; ci si lascia forse troppo influenzare dalla particolare velocità di realizzazione dimenticandosi così del tempo trascorso a “pensare” il proprio soggetto.
Tutto questo può essere condiviso attraverso la rete, ossia la nuova era del web 2.0.
In questo mondo si sviluppano e si diffondono nuove idee, l’architetto assume il ruolo di un protagonista che si muove in modo veloce e sicuro tra gli innumerevoli ambienti innovativi.
In conclusione secondo il mio punto di vista è necessario che la scienza del costruire e del progettare crei un connubio con la bioarchitettura. Con questo voglio dire che bisogna avere un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ambiente in modo tale da avere un utilizzo coerente e sostenibile delle risorse così da migliorare la qualità della vita futura.

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