martedì 12 aprile 2011

Francesco Mascherin 268881

Nel corso degli ultimi anni l’architetto ha visto la propria figura professionale modificarsi in maniera radicale.

L’avvento delle nuove tecnologie ha stravolto il panorama e l’idea concettuale che sta alla base del lavoro del progettista moderno, portandolo a modificare il proprio modo di pensare, agire e fare architettura.

Ritengo doveroso in questo caso pensare al paese in cui abitiamo: sarebbe un errore mortale infatti per un architetto, accantonare l’attenzione dalla moltitudine di edifici storici, monumenti nazionali che riempiono d’orgoglio il popolo italiano (spesso troppo autocritico ) e che sono motivo di grande prestigio internazionale.

Proprio per questo, il pensiero dell’architetto odierno dovrebbe essere si rivolto al domani, al futuro, cercando tuttavia di fare un’adeguata commistione con il passato , ricordandosi della bravura e della maestria dei “grandi” del passato.

Questo aspetto si ripercuote inevitabilmente con gli strumenti che l’architetto utilizza quotidianamente.

Ben venga l’innovazione tecnologica, che anno dopo anno migliora, potenzia e rende più veloce il modo con cui il progettista rende effettive le proprie idee.

Reputo tuttavia irrinunciabile per un architetto realizzare un progetto che abbracci diverse tipologie di analisi: parallelamente al disegno computerizzato, si dovrebbe a mio avviso recuperare una maggior attitudine al disegno ed allo schizzo a mano libera.

Questi ultimi sono infatti secondo me due caratteristiche peculiari della nostra professione e sono ancora oggi due mezzi indispensabili per un più profondo studio del progetto, soprattutto in fase preliminare, Ѐ inoltre l’atto che da solo identifica la figura dell’architetto; non molti sanno inoltre che i professionisti laureati in architettura sono gli unici che, stando alle direttive dell’Unione Europea, avrebbero la possibilità di attuare una qualsiasi trasformazione ambientale attraverso un progetto.

Ѐ quindi riconosciuta come una professione di prim’ordine, una professione a volte bistrattata dall’opinione pubblica, a causa il più delle volte della stampa generalista e da un’informazione televisiva troppo spesso superficiale, alimentando così i luoghi comuni, figli dell’ignoranza e non di un’adeguata esperienza diretta.

La ricerca nuove tecnologie, quindi, dovrebbe avere sempre dei finanziamenti a disposizione (anche se la realtà odierna non rispecchia le mie parole); il nostro obiettivo oggi e in futuro sarà quello di realizzare edifici funzionali, il più possibile economici e sostenibili, magari integrando nell’edificio delle strutture tecnologiche all’avanguardia, cercando di dare priorità all’efficienza energetica ridurre i consumi, l’impatto ambientale e migliorando il comfort degli abitanti.

Realtà come Green Prefab, già oggi aiutano ad abbattere le distanze, aiutando i vari specialisti a scambiarsi informazioni gli uni con gli altri, dando vita ad una fitta rete di comunicazioni comuni, con la finalità di creare delle strutture sempre più all’avanguardia e al passo con i tempi.

In un periodo nel quale in Italia sono presenti quasi più architetti che in tutto il resto d’Europa, ritengo sia necessario allargare sempre di più le nostre già ampie vedute, cercando, se serve, anche di “reinventarci”, pur cercando di mantenere sempre una nostra identità di architetti.

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