martedì 12 aprile 2011

Laura Perinelli 269417

Avendo ormai già oltrepassato il primo decennio del 2000, ci sembra normale considerare l’architettura e l’informatica come un binomio, come due cose tra loro connesse. Di solito si pensa all’architettura prettamente come scienza del costruire e l’architetto è visto semplicemente come colui che ha il compito di pensare e di progettare le nostre case, i nostri uffici e tutti quegli edifici che insieme compongono poi le città. Si pensa all’architetto con in mano solo carta e matita. Ma al giorno d’oggi grazie all’informatica e ad internet egli ha a disposizione un’infinità di risorse, che lo avvantaggiano non solo dal punto di vista della progettazione, ma anche dal punto di vista della documentazione, dell’ informazione e dell’interazione con il resto del mondo. Considerando i problemi che derivano dall’azione dell’uomo sull’ambiente, considerando che il settore delle costruzioni consuma il 35% delle risorse non rinnovabili del pianeta e considerando che si stima che nel 2050 il 75% della popolazione mondiale vivrà in metropoli, è importante guardare al futuro con maggiore interesse per un tipo di architettura ecosostenibile, più sensibile nei confronti dell’ambiente. Come si costruisce oggi non è più sostenibile nemmeno per i costi. Green Prefab, fondata da Furio Barzon, è una piattaforma collaborativa, una sorta di rivoluzione digitale in architettura, il cui obiettivo è quello di cercare soluzioni dal punto di vista ambientale ma anche di sfruttare la grande diffusione del web per far interagire i mercati. Un luogo da cui attingere e in cui scambiarsi informazioni e idee. Green Prefab è un nuovo modo di collaborare tra architetti, ingegneri, committenti e tutti coloro che prendono parte al processo della costruzione. All’interno del sistema controllo il ciclo di vita dell’edificio. Si mira inoltre alla produzione prefabbricata, non in cantiere, perché producendo in serie i costi si abbassano e si alza la qualità del prodotto. Grazie a questo sistema inoltre si ha la possibilità di controllare il processo dell’edificio, e capirne precedentemente le prestazioni, l’impatto ambientale e i costi.

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