lunedì 4 aprile 2011

MARTA MARTINI 271378

L'architettura, oggi, come tutti gli altri settori dell'economia si deve attenere ai cambiamenti innovativi su cui si basa il mondo.
Essa si propone come uno dei tanti mezzi per progredire e dato che non se ne può fare a meno, gli edifici sono di fondamentale importanza per l'uomo.
Internet agevola le comunicazioni del pianeta, facilita la vita e ottimizza l'utilizzo del tempo. Con il web 2.0 da semplici osservatori passivi ci si trasforma in attori protagonisti della rete. Le innovazioni tecnologiche agevolano gli architetti, infatti tutti gli studi di architettura utilizzano il computer per creare i propri progetti con sistemi CAD. Un esempio è lo studio MCA di Mario Cucinella che ha vinto per la seconda volta il MIPIM AWARD per la categoria “green buildings”. Questo fa capire l'attenzione all'ecologia e al coinvolgimento sociale su questi temi, fulcro dei convegni internazionali di architettura. L'ambiente è in continuo mutamento e cerca di ribellarsi con la propria natura, compito delle persone è rispettarlo, agevolarlo, proteggerlo e sfruttarlo con intelligenza. L'atmosfera è sempre più inquinata e si richiede la necessità di spazi verdi, per questo la sensibilità dei nuovi architetti si deve muovere in questa direzione.
Tenendo in considerazione che il 35% delle risorse non rinnovabili del pianeta sono consumate dal mondo delle costruzioni, nasce una nuova idea di interazione “green prefab” di Furio Barzon cioè una piattaforma collaborativa digitale che intende rivoluzionare l'architettura secondo scenari globali (ambiente, società e mercato) con ripercussioni locali. I “green buildings” sono edifici eco-compatibili, che hanno una certificazione e promuovono una nuova sensibilità verso l'ambiente attraverso: l'utilizzo di prodotti riciclati e riciclabili, il risparmio energetico, materiali artificiali che non inquinano, interazioni intelligenti, automatiche e interattive con l'ambiente costruito. La prefabbricazione consente maggiori prestazioni e maggiore qualità a costi minori, questi sono dati non da poco considerando che come si costruisce oggi non è conveniente e che quindi non è alla portata di un numero sempre più ampio di persone.
Si crea un master model (=modello principale che governerà tutta la catena di produzione dell'edificio) dove si mettono in comunicazione diversi soggetti come committenti, architetti, prefabbricatori, ingegneri, designers e centri di ricerca che contribuiscono ognuno nel proprio ambito arricchendo il progetto per innovare l'architettura attraverso un modello industriale. Stretto è il rapporto tra questi attori e di particolare importanza è il legame architetto-ingegnere i quali si scambiano informazioni in formato IFC.
Diventa un nuovo modo di lavorare utilizzando un workspace; il progetto oltre ad una forma ha informazioni in più che possono servire per calcoli ingegneristici strutturali, di costi, di prestazioni energetiche, ecc.
Il green prefab monitora continuamente il mercato per cercare nuovi attrezzi digitali ed in particolare tecnologie e materiali che rendono più efficiente l'edificio e i suoi processi.
Se nel 2050 si prevede che il 70% della popolazione vivrà in metropoli bisogna comprendere e studiare attentamente come ci si deve comportare e quali saranno gli scenari futuri in cui dovremo vivere.

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