martedì 5 aprile 2011

FRANCESCO RIGON 272210

Scenari per un architetto

Nella sola parola “green prefab” possiamo trovare alcune tra le più importanti caratteristiche che dovranno, e dovrebbero tutt’ora essere spesso ricorrenti nel progetto di un architetto. In breve, ci stiamo riferendo a eco-sostenibilità (green) e prefabbricazione (prefab), e non solo; dato che la parola è il nome di una piattaforma collaborativa interattiva nata grazie all’opera di Furio Barzon, nella quale architetti, ingegneri, costruttori di tutto il mondo, possono scaricare liberamente dei modelli digitali dei più interessanti particolari costruttivi presenti sul mercato, in particolare componenti prefabbricati. Dunque ci troviamo di fronte agli scenari verso i quali un architetto dovrà far riferimento, durante la sua formazione ed in particolare in ambito lavorativo. Ma perché eco-sostenibilità, prefabbricazione e piattaforme collaborative rivestono un ruolo così predominante nell’architettura di oggi e del prossimo futuro?

Seguendo l’ordine: se consideriamo di vivere in un mondo in cui il 35% delle risorse non rinnovabili è assorbito dal mondo delle costruzioni, risulta a dir poco scontato per ridurre questa percentuale, concentrarsi sullo sviluppo e sull’impiego di tutte le forme di tecnologia che usano il sole e il vento, dal fotovoltaico all’eolico; e mirare sull’utilizzo di materiali completamente biodegradabili e riciclabili, come ad esempio il legno. Possiamo trovare un esempio di questo comportamento ecosostenibile nel progetto promosso da habitech, che ha come obiettivo quello di promuovere la filiera degli edifici in legno,che sono sostenibili e in grado di assicurare il più elevato standard di benessere abitativo (http://www.dttn.it/news.php?id=685).

L’estrema importanza della prefabbricazione sta invece nella riduzione dei costi dell’edificio realizzato con tale sistema, con la conseguenza di una maggior fruibilità di abitazioni che possono essere di interesse architettonico da parte di ceti meno abbienti. E’ dunque importante puntare sullo sviluppo di tale sistema, mediante il trasferimento di tecnologie da settori industriali al mondo delle costruzioni, come spiegato da Furio Barzon.

Ci rendiamo conto dunque, che l’enorme sviluppo tecnologico di questi anni ci pone di fronte ad un gran numero di nuove tecnologie per il settore delle costruzioni; dobbiamo però saperci orientare al meglio all’interno di questo mondo; in sintesi, disponiamo di un gran numero di risorse, ma dobbiamo operare una scelta intelligente tra queste, e saperle “mixare” al meglio. E per riuscire in questo obiettivo, non c’è niente di meglio delle piattaforme collaborative, come “green prefab”, che nascono grazie all’evoluzione del web in 2.0. Vivendo consapevolmente questi ambienti digitali ( e non scenari, in quanto in queste piattaforme siamo ora attori, e non più spettatori) possiamo trovare i migliori componenti per le nostre costruzioni, e i migliori consigli che giungono da architetti, ingegneri e costruttori da tutto il mondo, utili per la buona riuscita della nostra opera progettuale.

Nel buon auspicio che tutto ciò di cui si è parlato prenda piede e si sviluppi ulteriormente, sorgono comunque delle note dolenti, se si analizzano nello specifico la prefabbricazione e lo sviluppo di tecnologie informatiche. Infatti come spesso accade l’eccessivo entusiasmo verso una novità, verso ciò che semplifica enormemente la progettazione di un’architettura o che riduce i costi può portare a tralasciare le lezioni dei più grandi del passato. Mies Van Der Rohe infatti diceva: “ god is in the details “, e con la prefabbricazione è proprio il dettaglio che perde importanza, in quanto non più unico ma prodotto in serie. Se invece ci riferiamo alle tecnologie informatiche (non tanto al web 2.0, quanto più ai programmi CAD) abbiamo a disposizione dei programmi che ci permettono di escludere carta e penna dall’intera opera progettuale, dalla fase dello schizzo a quella del render conclusivo, quando invece credo sia importante dotarsi di carta e penna per concepire e delineare delle forme architettoniche. In conclusione, sfruttiamo a pieno ciò che la tecnologia ci offre e cerchiamo di contribuire al suo sviluppo, pur sempre tenendo in considerazione ciò che è stato fondamentale in passato per l’evoluzione del mondo dell’architettura.

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